sabato, Maggio 11, 2024
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IL CASTELLO ARAGONESE NON È STATO SEQUESTRATO “IN TOTO”, SOTTO SEQUESTRO SOLTANTO IL MASCHIO



Un fulmine a ciel sereno, ma anche tante fake news. O meglio, ci sono da chiarire alcuni aspetti di una vicenda che ovviamente non può essere raccontata nei dettagli in quanto vige il massimo riserbo soprattutto sulle persone coinvolte e in alcuni casi arrestate, persone di un certo calibro. Il Castello Aragonese non è stato sequestrato, semplicemente è stato messo sotto sequesto il maschio del Castello che, tra l’altro, non è mai stato aperto al pubblico. Dunque, non cambia nulla per il simbolo dell’isola d’Ischia, per i turisti e per i proprietari delle restanti parti del Castello, assolutamente estranee sia alle vicende che alle stesse indagini. Il maschio del Castello Aragonese appartiene a Nicola D’Abundo e alla sua famiglia. La società che ne detiene la proprietà sarebbe coinvolta nella più ampia operazione della Guardia di Finanza che coinvolge, tra gli altri, un noto commercialista di Napoli: Alessandro Gelormini. Trea gli arrestati, lo ripetiamo, ci sarebbero personaggi molto noti. Riportiamo di seguito l’Agenzia ANSA che ha lanciato la notizia (fuorviante) e il comunicato stampa della famiglia Mattera, proprietaria di gran parte del Castello.

“Due finanzieri in carcere, un noto commercialista napoletano e tre imprenditori ai domiciliari, oltre a immobili di lusso per 40 milioni di euro sequestrati perché riconducibili agli indagati, tra cui il Castello Aragonese d’Ischia e un altro stabile a Capri: è il bilancio dell’indagine della Procura di Napoli Nord e della Guardia di Finanza di Napoli sui fallimenti di una serie di società che sarebbero stati pilotati con la regia del 77enne commercialista Alessandro Gelormini, che in passato ha lavorato come fiscalista per Cirino Pomicino.
I due militari delle Fiamme Gialle in servizio a Napoli sono accusati di corruzione, per aver intascato una tangente da 4000 euro da Gelormini affinché alterassero il contenuto di un verbale redatto all’esito di un controllo incrociato a carico di una società il cui titolare era cliente del commercialista”  (nota Ansa)

Puntuale è arrivata anche la comunicazione della famiglia Mattera che ha così precisato: ” La famiglia Mattera, proprietaria di una parte consistente del Castello aragonese, aperta al pubblico da circa 40 anni e articolata anche in una serie di attività ricettive e ristorative, specifica di non essere assolutamente coinvolta dal sequestro comunicato in una nota dalla guardia di finanza e ripreso da diversi giornali e che, pertanto, “il bene resta assolutamente visitabile e aperto al pubblico nei consueti orari di visita”

Lasciando che le indagini facciano il loro corso, tutte le attività che coinvolgono il noto simbolo dell’Isola d’Ischia proseguono regolarmente, tra cui anche quelle inserite nel nutrito calendario della Festa a mare agli scogli di Sant’Anna.

Seguiranno aggiornamenti nelle prossime ore.

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