venerdì, Ottobre 11, 2024
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ALTALENA TERMICA: DA GIOVEDÌ CROLLO DELLE TEMPERATURE



Dopo il clima estivo di questi giorni da giovedì in Campania torna l’inverno, le temperature si abbatteranno facendo registrare uno sbalzo termico di oltre 15 gradi, cadrà la neve, oltre i mille metri, sui monti Picentini, sul Partenio e sul Terminio.

Se lo scorso weekend i bagnanti hanno affollato le nostre spiagge, il prossimo sarà all’insegna di piogge e venti forti. I meteorologi definiscono «altalena climatica» quella che stiamo vivendo in questo aprile, con temperature prima superiori alle medie stagionali di oltre 14 gradi e poi in decisa caduta. Temperature che hanno illuso i campani e gli isolani dell’arrivo di un’estate precoce, mentre giovedì potrebbe tornare addirittura la neve: un cambiamento repentino ed inaspettato che costringerà i campani a riporre i costumi in armadio per recuperare i giubbotti invernali. 

A Napoli le temperature massime da giovedì non supereranno i 14 gradi: “La cosa notevole – spiega Gaetano Genovese, meteorologo di 3BMeteo – è lo sbalzo termico che si registrerà tra mercoledì e venerdì: passeremo da una temperatura estiva ad una invernale in meno di 24 ore. È, infatti, in arrivo una massa d’aria fredda di origine artica che porterà piogge intense e venti forti che arriveranno anche a 80 km/h per tutto il weekend”.
Fino a oggi in Campania sarà estate e le temperature si manterranno sopra i 25 gradi; in questi giorni le massime sono arrivate anche a sfiorare i 28 gradi, dati tipici di fine giugno e non di aprile. Dunque, a guardare le rilevazioni termiche, a destare più stupore è il troppo caldo e non il ritorno del freddo, che in questi periodi dell’anno è comunque parte della normalità con le cosiddette invernate. 

La teoria dell’altalena

«In passato si sono verificate in Campania – dice Genovese – invernate anche ad inizio maggio, ma la cosa che fa riflettere in questo caso è il cambio drastico tra estate piena e inverno pieno in poche ore. Questa altalena termica, che va avanti da tempo, è un effetto riconducibile al cambiamento climatico che non può essere negato. Il Mediterraneo è un hot spot del climate change, una delle zone più interessate e la cosa che si osserva negli ultimi tempi è appunto questa estremizzazione delle fasi calde e di quelle fredde. Per spiegare ciò che accade – continua Genovese – propongo la metafora dell’altalena. In soldoni: quando l’altalena va in alto (ondate di caldo) va troppo in alto (fa troppo caldo), quando torna giù (se ritorna), a volte fa troppo freddo, altre volte invece fa tiepido, portando il clima mediterraneo attuale a valori più elevati rispetto al trentennio climatico scorso (1961-1990)».

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