domenica, Maggio 19, 2024
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VILLA MERCEDE – CORTEO DI PROTESTA A SERRARA: SITUAZIONE DISASTROSA!



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Non c’è pace per i lavoratori di Villa Mercede, la struttura sita a Fontana che si prende cura degli anziani di Ischia e Procida. Un fiore all’occhiello della sanità isolana e campana bistrattato dalla burocrazia e dall’inefficienza di ASL e cooperative che pensano ai propri interessi e non a quelli dei più deboli. Fino a poco tempo fa, gli anziani venivano assistiti sia con servizio diurno (ingresso al mattino e uscita la sera) che con servizio h24. In entrambi i casi si assisteva e si assiste tutt’ora l’anziano, dalle cose più semplici come può essere una qualsiasi chiacchierata o il farli mangiare, fino a servizi di cure mediche un po’ più complessi per via delle diverse patologie che affliggono i nonnini.  Negli ultimi anni, la situazione dei dipendenti del centro è peggiorata sempre di più, peggio ancora negli ultimi 18 mesi in cui si è toccato il fondo:  i dipendenti sono rimasti senza stipendi per otto mesi. A dicembre ci si è illusi che la situazione si fosse risolta con il pagamento di tutti gli arretrati, ma dopo quel bonifico, nel 2019 non è arrivato più niente. Sono passati altri cinque mesi e non è stato pagato neanche un euro nonostante l’attività e l’assistenza agli anziani sia continuata con la stessa professionalità e lo stesso amore di sempre. Non solo, poi, non sono arrivati gli stipendi,  ai dipendenti è arrivato anche il regalo di Pasqua. L’ASL ha deciso di tagliare il servizio diurno per gli anziani perché rendeva poco e costava troppo e così 11 lavoratori potrebbero essere licenziati. In attesa della trattativa con i sindacati tutto resta in stand-by, ma in realtà i licenziamenti potrebbero aumentare visto che l’ASL vorrebbe ridurre anche i posti del servizio h 24 di ben sei unità, questo comporterebbe quindi anche la riduzione del personale. Stamane allora, sulla scia della protesta organizzata dal CUDAS per il Rizzoli, ci si è radunati nuovamente davanti a Villa Mercede. Presenti diverse Associazioni, presenti le Istituzioni con il Vescovo Mons. Pietro Lagnese, l’Europarlamentare Giosi Ferrandino, il Consigliere regionale 5 Stelle D’Aiello, il sindaco di Serrara Fontana Caruso, il Vice Sindaco di Forio Mario Savio ed altri rappresentanti dei comuni, assenti però gli altri sindaci. E’ stata data la possibilità di intervenire a tutti, ma proprio a tutti, tant’è che non sono mancate anche manie di protagonismo e discorsi poco utili alla risoluzione del problema da parte di chi poteva tranquillamente evitare di “sciacallare” sulla situazione. Potrebbe essere inutile persino l’impegno preso da Giosi Ferrandino, deciso a mettersi in contatto con il Governatore De Luca, così come quello di Caruso a prendere in mano la situazione, se poi alle parole non seguiranno i fatti. E qualche passo concreto è stato fatto dopo il corteo di protesta che da Villa Mercede ha sfilato fino ad arrivare al comune di Serrara Fontana. Lì il sindaco Caruso ha accolto una delegazione di sindacati e lavoratori per telefonare insieme la prefettura. Precedentemente Caruso aveva già sentito al telefono il direttore dell’ASL Napoli 2 D’Amore. Il prefetto ha preso conoscenza nuovamente dell’emergenza e ha aperto un tavolo di crisi. Caruso ha chiesto un incontro ad horas, e il Prefetto dovrebbe convocare comune,  sindacati, ASL e Cooperativa ad inizio settimana prossima. Il problema è molto più complesso di quanto si creda. Questa situazione è frutto di una battaglia burocratica che vede coinvolta l’ASL e la cooperativa che si occupa della gestione del servizio: la CIVITAS. Sostanzialmente l’ASL ritiene di aver elargito tutto il dovuto alla cooperativa e che anzi sarebbe in credito con la cooperativa di circa 700mila euro. Ovviamente non è dello stesso avviso la CIVITAS che ritiene di non aver ricevuto fondi sufficienti e la battaglia è arrivata fino al TAR che ha però respinto il ricorso in quanto si ritiene non competente sulla materia che invece dovrà seguire un percorso civile. Nel frattempo, l’ASL ha aperto un nuovo bando che come detto prima prevede diversi tagli ai servizi e al personale, bando che al momento risulta essere sospeso. Nel mezzo di questa guerra burocratica ci finiscono i dipendenti di Villa Mercede che non percepiscono stipendi da cinque mesi. C’è chi non può comprarsi le medicine, chi non riesce a mettere il piatto a tavola, chi non può organizzare una festa per i propri i figli, i propri nipoti. In tanti sono stati costretti ad indebitarsi nonostante abbiano prestato regolarmente il proprio servizio. La CIVITAS ha chiuso i rubinetti, l’ASL non vuole riaprirli. In attesa di capire come andrà a finire, si sta cercando di trovare una soluzione che permetta quantomeno di assicurare gli stipendi ai lavoratori, che però chiedono anche stabilità per il futuro, altrimenti tra qualche mese si ritornerà punto e a capo come già successo. Alla protesta hanno partecipato diverse persone, non abbastanza probabilmente. Ischia non ha ancora compreso l’importanza di Villa Mercede, ma d’altronde se non difende l’ospedale figuriamoci il centro di assistenza agli anziani (l’unico rimasto).  Bisogna rimboccarsi le maniche, ognuno nel proprio ruolo, ciò che assolutamente non serve sono le pagliacciate che anche oggi prima e durante il corteo si sono viste. L’incontro della prossima settimana sarà sicuramente decisivo per tanti aspetti… chissà come finirà. Ai posteri l’ardua sentenza.

 

foto Franco Trani

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