venerdì, Ottobre 11, 2024
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MOGGI-DAY A ISCHIA: IL RACCONTO DI UNA SERATA INDIMENTICABILE E NON SENZA POLEMICHE



Una grande serata per i tanti tifosi juventini dell’isola d’Ischia. Uno special guest che continua a far parlare di sé, nel bene e nel male. Luciano Moggi sull’isola d’Ischia ha ricevuto una grande accoglienza dal popolo juventino che gli ha riservato una serata tutta dedicata a lui al Ristorante “La Rosa dei Venti”. La verità del direttore su calciopoli, gli aneddoti, le curiosità, tra una portata e l’altra. L’isola non juventina, supportata da  una buona frangia di tifosi anti-juventini della terraferma ha invece scatenato la polemica non appena saputo dell’arrivo di Lucianone sull’isola verde. Un po’ perchè Moggi (dirigente ormai radiato dal calcio) è tanto amato dagli juventini quanto odiato dal resto del mondo, un po’ perchè una mezza gaffe lo Juventus Club di Ischia l’ha fatta definendo probabilmente in maniera un po’ esagerata “Il dirigente più competente al mondo”. Una definizione che ha fatto storcere un po’ il naso anche agli addetti ai lavori oltre che ai tifosi “moderati”. Una definizione che si poteva evitare per non provocare poi la follia scatenatasi al momento della pubblicazione della locandina: una vergognosa valanga di insulti via web e telefonicamente agli organizzatori. Ha fatto scalpore una telefonata registrata da parte di tifosi di Pozzuoli che per cinque minuti hanno massacrato uno degli organizzatori, anche lui sceso – sbagliando –  ai livelli di chi lo stava provocando. Ebbene, qualche “genio” ha anche pensato di pubblicare quell’audio che fino all’altro ieri girava solo tra le chat di whatsapp (noi lo abbiamo ricevuto due giorni prima), dando agio ad altri di fare lo stesso e non a caso è arrivata una seconda telefonata forse peggiore della prima che insultava l’intera isola d’Ischia. Il clima di guerra e astio che si crea quando gli “acchiappa click” non guardano in faccia a niente, ha costretto lo Juventus Club a chiedere la presenza di Forza Pubblica all’evento e persino a blindarsi da “giornalisti” su esplicita richiesta della Juventus. Quasi a fine serata, dopo aver mangiato una pizza sotto l’attento controllo della security bianconera, siamo riusciti a spiegare che non eravamo quelli che loro volevano querelare, eravamo semplicemente giornalisti che volevano raccontare la serata di un ospite che nel bene e nel male (scegliete voi) ha scritto comunque una parte di storia del calcio. A 81 anni Lucianone si è messo a parlare ininterrottamente per mezz’ora dopo essersi saziato con un ricco antipasto. Il racconto di Calciopoli è il cavallo di battaglia del direttore, il commento alle prime sentenze del Tribunale di Napoli, il racconto delle sue verità  (Facchetti e l’Inter i veri manipolatori del campionato), la sentenza di Milano che parla di un “giudizio poco equo” delle prime sentenze e tanti altri aneddoti  un po’ (tanto) faziosi e di parte oltre che egocentrici, come normale che sia per un personaggio come Moggi. Poi un lungo video celebrativo da parte dello Juventus Club e tante domande. Moggi, senza freni, ha parlato con orgoglio della sua Juve “che vinceva in campo e creava utili agli azionisti, pur uscendo da una forte crisi” del colpo Del Piero, della cessione di Baggio, di Zidane, Ibrahimovic e quasi tutti i suoi colpi; ha parlato della tante vittorie, ma anche delle sconfitte, soprattutto delle finali di Champions perse per “un approccio mentale scarico”. Non è mancata la sua analisi sulla violenza negli stadi e la critica alle pene inflitte alle società per colpa degli ultras che invece “andrebbero identificati e arrestati”.  Poi i commenti sulla Juve di oggi (che sfigurerebbe contro la sua), su Allegri portato da lui e sul prossimo allenatore Zidane che porterà sempre lui; l’opinione sulla possibilità di vincere la Champions e l’importanza della gara con  l’Atletico  (“se passiamo abbiamo buone probabilità”). Infine, la chiusura con il colpo Ronaldo “troppo costoso per un giocatore della sua età, un colpo che rischia di essere fallimentare se non si vince la Champions”, che comunque lui aveva preso prima dell’offertona di Ferguson. Nessuno si è scandalizzato quando ha parlato persino un po’ del Napoli e di Maradona, perchè forse qualche tifoso azzurro che oggi insulta, dimentica che il Napoli ha vinto uno dei due scudetti proprio con Moggi. Lucianone ha parlato talmente tanto che a mezzanotte c’era ancora da mangiare la grigliata. Foto, autografi e ancora domande poi si è concesso anche ai nostri microfoni (all’una passata!) dopo che il clima era finalmente diventato sereno. Non eravamo lì ne’ per criticare, ne’ per contestare, ne’ per giudicare. Lo Juventus Club e tutti i suoi associati sono liberi di invitare chi vogliono ad un evento privato e persino di definirlo come gli pare, così come anche anti-juventini, moderati e giornalisti sono liberi di dire la loro su Moggi, perchè tanto fino a quando esisterà il calcio, “Calciopoli” non sarà mai esistita per gli juventini e sarà invece “il male del calcio italiano” per tutte le altre tifoserie; gli scudetti saranno sempre due in più per i bianconeri, saranno sempre due in meno per il resto del mondo. E’ il bello del calcio, della rivalità tra tifoserie che però si sta sporcando sempre  più di rabbia, insulti, offese, minacce con la complicità di webeti (cit. Mentana) e acchiappa click che contribuiscono alla rovina di uno sport ormai meno bello di prima. Ischia è bianconera, così come è gialloblu, azzurra, nerazzurra, un po’ giallorossa e un pizzico viola e blucerchiata, come tutte le città e le province del mondo. Facciamocene una ragione!

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