giovedì, Dicembre 5, 2024
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ESEMPLARI DI CROSTACEI A LACCO AMENO: LA CAUSA NON È L’INQUINAMENTO



In relazione all’evento di spiaggiamento di alcuni esemplari di crostacei nella Baia di San Montano dell’Isola di Ischia, la Guardia  Costiera, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Napoli e del  Reparto Ambientale Marino, attivato, sin dalle prime notizie sull’evento, dal  Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, ha completato le operazioni di monitoraggio  del litorale campano che hanno confermato come il fenomeno sia circoscritto al  luogo di primo ritrovamento. In aggiunta, le prime analisi condotte dai ricercatori della Stazione Zoologica  Anton Dohrn, in collaborazione con il Prof. L. Guglielmo dell’Università di  Messina, hanno permesso di identificare con certezza che si tratta di crostacei  adulti, di circa 5 cm, appartenenti alla specie Meganyctiphane norvegica, meglio  conosciuta come il krill del Mediterraneo, che solitamente formano grossi banchi  durante il loro ciclo riproduttivo. Questi organismi sono tipici di ambienti profondi  e sciamano nuotando lungo la colonna d’acqua, raggiungendo di notte gli strati  più superficiali per alimentarsi. Lo spiaggiamento che si è potuto osservare è un  fenomeno anomalo ed episodico, dovuto a particolari condizioni di corrente  ascensionale capaci di catapultare sulla riva tali crostacei. I ricercatori stanno  approfondendo le analisi sugli organismi e sull’acqua di mare per escludere  qualsiasi dubbio su possibili effetti derivanti dall’inquinamento. Allo stato attuale,  appare improbabile, infatti, tale ipotesi in quanto non è stato rilevato un analogo  spiaggiamento per altri organismi sensibili. E’ bene ricordare, comunque, che  questa specie di crostacei non è commestibile per l’uomo a causa dell’elevata  concentrazione naturale di fluoro. E’ opportuno sottolineare, inoltre, che tali  organismi rappresentano un ottimo cibo per i suoi predatori naturali, come la  balenottera comune che si alimenta solitamente nelle acque del canyon di Cuma.  I ricercatori non ravvisano nessun legame con lo spiaggiamento del capodoglio  dello scorso 24 dicembre 2018, né con altri fenomeni verificatisi a Napoli nei  giorni scorsi. La Guardia Costiera, in stretta collaborazione con la Stazione Zoologica e con gli  altri Enti preposti, continuerà ad effettuare il monitoraggio delle aree costiere  nell’ambito della propria attività d’Istituto per la vigilanza e la tutela  dell’ecosistema marino.

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