Il mondo dell’arte piange la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, uno dei più grandi scultori del Novecento, capace di lasciare un’impronta indelebile nel panorama artistico internazionale.
La notizia della sua morte diffusa dalla Fondazione a Lui titolata e’ avvenuta domenica 22 giugno, a Milano alla vigilia del compimento dei suoi 99 anni, nella sua casa ed ha suscitato un’ondata di commozione non solo in Italia, ma anche in quei luoghi che hanno accolto e valorizzato le sue opere. Tra questi, l’isola d’Ischia conserva con orgoglio l’“Arco-in-cielo”, installazione monumentale all’interno del Parco Termale Negombo a Lacco Ameno.

L’opera, alta cinque metri e larga dieci, fu concepita come un abbraccio tra arte e natura, grazie alla collaborazione tra Pomodoro e il paesaggista Ermanno Casasco. Composta da 31 formelle in ceramica smaltata, l’arco rappresenta un percorso simbolico nel tempo, un portale ideale che dialoga con il sole, la terra e il mare dell’isola. Pomodoro lo definì “una porta spalancata nel cielo”, capace di catturare lo spirito del luogo.
Realizzato a Castellamonte con il contributo degli artigiani Roberto Perino e Silvana Neri, l’arco è oggi uno dei simboli più amati del Negombo e un tributo duraturo alla visione poetica e materica dell’artista.
La sua presenza a Ischia, silenziosa ma imponente, resterà come traccia tangibile del suo passaggio. Un’opera che non smette di interrogare, accogliere e incantare. Così, mentre il mondo dell’arte dice addio al suo maestro, *
l’isola conserva un frammento della sua anima, incastonato tra il verde mediterraneo e il blu del Tirreno.