Roma, 25 luglio – Dopo mesi di trattative, le segreterie nazionali di CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI e FIADEL denunciano l’atteggiamento delle associazioni datoriali, accusate di mancanza di visione e di volontà nel rinnovare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei Servizi Ambientali. Il confronto si è interrotto e lo sciopero nazionale di categoria appare ormai inevitabile.
Secondo i sindacati, nonostante l’impegno a definire una sintesi sui temi urgenti del settore, in particolare salute, sicurezza e retribuzioni, le associazioni Utilitalia, Cisambiente-Confindustria, Assoambiente e le Centrali cooperative avrebbero impiegato il tempo per rinviare le decisioni e aggirare le divergenze interne, senza affrontare concretamente le richieste dei lavoratori.
La mobilitazione è dunque alle porte. I sindacati annunciano che, nel corso della procedura di raffreddamento e conciliazione, ribadiranno con fermezza alcune priorità:
*Obiettivi da evitare*
– Lo smantellamento del diritto di sciopero
– L’aumento degli infortuni, anche mortali, e delle malattie professionali
– La cancellazione della classificazione del personale
– L’impoverimento delle retribuzioni attuali e future
*Obiettivi da raggiungere*
– La tutela della salute e della sicurezza di tutte le lavoratrici e i lavoratori
– L’aggiornamento della classificazione del personale
– Il miglioramento delle norme contrattuali per i lavoratori degli impianti
– Un accordo economico che recuperi il potere d’acquisto perso con l’inflazione, rafforzando il welfare contrattuale e il sistema delle indennità
I sindacati sottolineano che il rinnovo del contratto non è solo una questione salariale, ma rappresenta un elemento strategico per lo sviluppo del settore, per la coesione tra aziende e lavoratori, e per un modello industriale che metta al centro il lavoro, gli investimenti e la qualità dei servizi.
In assenza di risposte concrete, si avvierà un lungo percorso di mobilitazione.