Forio – Il 2025 si chiude con l’ultima partita ufficiale dell’anno, ma per il Real Forio non è solo la fine di un ciclo sportivo: è il momento di tirare le somme di un’annata che ha lasciato un segno profondo nel cuore di tutti i protagonisti, dentro e fuori dal campo.
A raccontarlo con parole cariche di emozione è il presidente Luigi Amato, che ha voluto condividere un messaggio intenso e riflessivo. Un anno iniziato con poche aspettative, ma che ha saputo sorprendere tutti, portando il Real Forio fino alla finale dei play-off regionali e, soprattutto, a chiudere il girone in vetta alla classifica.
“Un anno meraviglioso che ci ha regalato emozioni che nessuno avrebbe immaginato all’inizio”, scrive Amato, sottolineando come il cammino della squadra sia stato segnato da momenti indimenticabili, anche se non sempre felici. La finale persa brucia ancora, ma non cancella la consapevolezza di ciò che è stato costruito.
Il messaggio si fa poi più profondo, toccando corde che vanno oltre il calcio. Amato riflette sul valore delle emozioni, anche quelle dolorose, che “ti spezzano il cuore ma allo stesso tempo te lo guariscono”. È proprio in questa altalena emotiva che si misura la grandezza di una passione autentica, quella per i colori biancoverdi.
“Se le emozioni non sono chiare, non puoi avere idee chiare”, scrive, lanciando un monito a vivere ogni momento con intensità e consapevolezza. Perché il calcio, come la vita, non è solo una sequenza di eventi, ma un viaggio che acquista senso solo se vissuto pienamente.
Il 2026 si apre con una certezza nuova: la squadra non ha più paura. Ha imparato a conoscersi, a credere in sé stessa, a guardare avanti con determinazione. “Abbiamo acquisito la consapevolezza di ciò che siamo e che possiamo essere”, afferma Amato, invitando tutti a continuare a credere nel sogno chiamato Forio.
Il suo augurio finale, “Buon Natale Forio”, è molto più di una semplice frase di circostanza: è un abbraccio collettivo, un invito a stringersi attorno alla squadra, a vivere ogni emozione con orgoglio e appartenenza.
Perché il calcio, a Forio, è molto più di uno sport: è un sentimento che unisce, che fa crescere, che insegna a non mollare mai.










