venerdì, Settembre 26, 2025
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Mario Sironi: “Educare alla pace per non perdere la nostra umanità”



In una lettera intensa e profondamente civile indirizzata alla comunità scolastica, il dirigente dell’Istituto Telese di Ischia Mario Sironi interviene sul drammatico conflitto in corso nella Striscia di Gaza, proponendo una riflessione che parte dagli eventi internazionali per arrivare al cuore della scuola e della coscienza collettiva.

La missiva prende le mosse dall’80ª sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, aperta il 9 settembre 2025, che ha visto il dibattito generale sul tema “Meglio insieme: oltre 80 anni per la pace, lo sviluppo e i diritti umani”. In particolare, Sironi richiama l’importanza della conferenza del 22 settembre, durante la quale Francia, Regno Unito e Malta hanno formalizzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, seguendo l’esempio di altri Paesi come Australia, Canada, Portogallo e Belgio. Un segnale politico forte, sostenuto anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha espresso l’auspicio di un riconoscimento condiviso.

Ma la lettera non si limita alla diplomazia. Sironi affronta con coraggio e dolore il massacro del 7 ottobre, giorno segnato dal rapimento di ostaggi israeliani da parte di Hamas e dalla risposta militare israeliana, che ha causato migliaia di vittime civili, tra cui moltissimi bambini. “Le nostre coscienze si ribellano,” scrive, “pena la perdita della nostra umanità.” Il dirigente denuncia con fermezza sia la violenza di Hamas sia la risposta israeliana, che definisce come una vendetta senza scampo per i palestinesi e fonte di un ritorno dell’antisemitismo da combattere con chiarezza e determinazione.

Sironi richiama l’articolo 11 della Costituzione italiana, che ripudia la guerra come strumento di offesa e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Un principio fondante, nato dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale, che oggi deve tornare ad essere guida morale e politica.

Da qui l’appello alle scuole: dedicare tempo e spazio alla riflessione su Gaza, sulle reazioni della società civile e della comunità internazionale, a partire dall’ONU. “È necessario educare alla pace,” scrive Sironi, “per contribuire a creare una cultura di pace a partire dai gesti e dalle parole.” Un’educazione che si fondi sulla solidarietà, sulla prossimità, sulla cura dell’altro, affinché i giovani non perdano mai la speranza nella democrazia, nel diritto internazionale e nella forza delle coscienze.

La lettera è un invito a non voltarsi dall’altra parte, a fare della scuola un luogo di pensiero critico e di impegno etico. Un messaggio che attraversa il dolore del presente per costruire, con responsabilità e umanità, il futuro.

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