giovedì, Aprile 25, 2024
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L’ISOLA D’ISCHIA IN LUTTO, E’ MORTO GIUSEPPE MAGALDI, IL CAPITANO CON LA PASSIONE PER LA CULTURA E LA STORIA DI FORIO

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di Gennaro Savio

Giuseppe Magaldi, Capitano di lungo corso che da Presidente dell’Associazione “Radici” per anni ha navigato nel mare della cultura e della storia foriana promuovendo la rinascita culturale del Torrione dove nel tempo ha organizzato un’infinità di eventi, se n’è andato in punta di piedi, quale signore quale ha vissuto, lasciando nello sconfortato ed increduli tutti coloro che avevano avuto la fortuna di conoscerlo. Al diffondersi della notizia della sua morte, i social sono stati inondati di centinaia e centinaia di messaggi di cordoglio a dimostrazione della stima che tutti provavano per Peppe. “La triste notizia  della tua scomparsa – ha scritto Ylenia Pilato – mi ha sconvolta. Quanti eventi abbiamo condiviso al Torrione. Sei stato un amico impareggiabile. Eri sempre pronto ad accogliere le mie iniziative artistiche. Non dimenticherò mai ogni singolo momento condiviso. Grazie di tutto! R.i.p. Giuseppe Magaldi”. “La Città Metropolitana di Napoli – ha comunicato Admeto Verde – ha patrocinato il tuo documentario proprio qualche giorno fa. Te l’avrei detto sul corso magari davanti a un caffè; eri una persona colta, mancherai all’intera comunità”. “La vita – ha sottolineato Alessandro Palatucci – è più bella quando si conoscono persone come te. È stato un onore ed un grande piacere condividere arte con te. Che la terra ti sia lieve. Ti voglio bene”. “Peppino – ha affermato Giuseppe Colucci –  sono state bellissime le ore della sera passate insieme al Torrione fra gli amici di sempre. Ora siamo tutti accomunati in un solo pianto, ora segreto ora palese e tutti insieme ti diciamo Addio Giuseppe Magaldi”. “E ….adesso? – si è chiesto Anna Castaldi – chi mi parlerà con la stessa passione di Forio? Chi affascinera’ i miei alunni con racconti di incursioni piratesche ? Chi mi convincerà con la sua simpatia che gli scacchi sono un gioco antico e di grande strategia? Chi coinvolgerà le mie classi con la poesia …. con concorsi letterali… Da oggi sono più povera….noi tutti lo siamo”. “Oggi siamo tutti più soli – ha scritto Maria Luisa Schiamo Peppe – ci ha lasciato proprio all’inizio della ‘stagione’ culturale. Forio non sarà più la stessa senza di te. Ti sei speso per tutti e sei stato un faro per gli alunni dell’Istituto Mennella che hai accompagnato nei misteri del Torrione e della storia foriana elargendo anche preziosi consigli marinareschi.  Mi piace immaginarti al comando di una nave mentre navighi nel cielo vedendo finalmente da vicino le stelle. Resterai per sempre nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerti”. Un maestro, un cugino, un fratello, un vulcano di idee –  ha sottolineato Maria Rita Ascanio, un cuore nobile e generoso, una mente dalla cultura vasta come il mare che tanto ami. Un “faro” per chi lo ha conosciuto”. Toccante anche il post di Loretta Schiano che ha scritto: “Si è spenta una luce della cultura foriana, addio Peppe, mi mancheranno le nostre chiacchierate che spaziavano dai massimi sistemi all’ultimo pettegolezzo locale. Mi mancheranno le nostre sortite tra archivi e biblioteche alla scoperta, nelle pieghe della storia, delle cronache dimenticate”. Infine il ricordo di Anna Lamonaca   “Caro Peppe, amico nostro, questo dolore non ce lo dovevi dare. Non ho parole,non ce ne sono. Voglio solo ricordare tutte le chiacchierate e risate e le nostre serate a burraco e i risiko e le volte che al Torrione ci raccontavi i tuoi progetti, le tue giornate in barca per pescare. Tutte le tue battute,il tuo amore per il dialetto foriano, per le cose semplici, ma anche per il mare e le stelle”. Personalmente, lo ricordo in uno dei suoi ultimi, se non proprio l’ultimo, intervento pubblico che ha tenuto nella biblioteca di mio padre nel giorno del suo ottantesimo compleanno. Era il 16 febbraio 2020, circa un mese prima che mio padre morisse  e che scattasse il lockdown per l’emergenza coronavirus. Peppe quella domenica mattina rimase entusiasta dei circa seimila volumi che Domenico Savio aveva raccolto in vita donando, così, alle nuove generazioni, un patrimonio di cultura e conoscenza unico al mondo per il suo genere. Sarebbe auspicabile che l’amministrazione comunale lo ricordasse intitolandogli, con un’apposita targa posta all’ingresso, la gradinata che porta sopra al Torrione che per anni, nonostante la mancanza della gamba sinistra, saliva quotidianamente facendo gran fatica con le stampelle. A dimostrazione che la sua sete di cultura, non conosceva ostacoli, ne tanto meno barriere. Questo riconoscimento a Peppe glielo dobbiamo.

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