Con il Decreto Dirigenziale n. 382 del 13 agosto 2025, la Regione Campania ha ufficialmente inserito la Festa di San Michele Arcangelo di Sant’Angelo, nel comune di Serrara Fontana (Isola d’Ischia), nell’ Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano (IPIC).
Questo riconoscimento si aggiunge ad altre celebrazioni ischitane già tutelate, consolidando il ruolo dell’isola d’Ischia come custode di tradizioni vive e profondamente radicate.
Quello alla festa di San Michele Arcangelo è un riconoscimento prestigioso che valorizza una tradizione secolare, profondamente radicata nella vita spirituale e sociale della comunità locale.
Celebrata ogni anno il 29 e 30 settembre, la festa è dedicata a San Michele Arcangelo, protettore del borgo marinaro di Sant’Angelo. Il momento più suggestivo è la processione a mare, durante la quale la statua del Santo viene trasportata su un peschereccio addobbato a festa, seguita da una lunga scia di barche illuminate che solcano le acque tra Punta Chiarito e la baia dei Maronti. È un rito che unisce sacro e profano, fede e identità, mare e devozione.
Oltre alla processione, la festa si articola in una serie di eventi religiosi e popolari: messe solenni, concerti, spettacoli pirotecnici, sfilate musicali e momenti di convivialità che coinvolgono residenti e visitatori. Le stradine di Sant’Angelo si animano di luci, colori e profumi, trasformando il borgo in un teatro a cielo aperto dove si celebra la memoria collettiva.
L’inserimento nell’IPIC rappresenta un traguardo importante per Serrara Fontana e per tutta l’isola d’Ischia. Come sottolineato dalle autorità locali, si tratta di un riconoscimento che premia l’impegno della comunità nel custodire e tramandare un patrimonio culturale vivo, che continua a rinnovarsi ogni anno grazie alla partecipazione attiva delle nuove generazioni.
La Festa di San Michele non è solo una ricorrenza religiosa, ma un simbolo di appartenenza, resilienza e continuità, capace di attrarre fedeli e turisti da ogni parte del mondo, affascinati dalla bellezza di un rito che racconta l’anima profonda del Mediterraneo.










