La cucina italiana entra ufficialmente nella Lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. Un riconoscimento che celebra non solo i piatti, ma la cultura, i gesti e le tradizioni che da secoli uniscono gli italiani intorno alla tavola.
Un mosaico di sapori
Dalle colline toscane alle coste siciliane, dai risotti lombardi alla pizza napoletana, l’Italia intera festeggia. Non si tratta solo di ricette: è identità, convivialità, famiglia. È il rito della tavola che scandisce la giornata e che ora viene riconosciuto come patrimonio universale.
Napoli, capitale del gusto
Napoli aveva già conquistato il mondo nel 2017, quando l’arte del pizzaiuolo napoletano fu iscritta dall’UNESCO come patrimonio immateriale.
• Non solo la pizza, ma il sapere artigianale: l’impasto, il gesto rotatorio, la cottura nel forno a legna.
• Una tradizione tramandata da generazioni, che coinvolge migliaia di pizzaioli e che ha fatto esplodere corsi di formazione in tutto il mondo.
• La pizza napoletana è anche Specialità Tradizionale Garantita (STG) dal 2010, riconoscimento europeo che tutela la sua autenticità.
🎶 Immagini e narrazione
Il servizio mostra mani che impastano, mercati colorati, vigneti al sole, forni a legna accesi. La voce narrante sottolinea: “Mangiare italiano significa celebrare la vita. E Napoli, con la sua pizza, è il cuore pulsante di questa tradizione”.
Con la cucina italiana ora patrimonio UNESCO, Napoli diventa simbolo di come una tradizione locale possa trasformarsi in patrimonio universale. La città partenopea è il ponte tra il riconoscimento del singolo sapere artigianale (il pizzaiuolo) e quello dell’intera cucina nazionale.










