L’azienda che gestisce acquedotto e fognature dell’isola d’Ischia cominciava la sua attività il primo agosto 2000
Il tempo passa, e spesso non ce ne accorgiamo. Con un certo stupore, quindi, bisogna prendere atto che sono già passati ben venticinque anni da quando esiste l’Energia Verde Idrica spa, comunemente conosciuta come “EVI”, cioè l’azienda che gestisce il ciclo idrico integrato (vale a dire acquedotti e fognature) sull’isola d’Ischia.

Dunque, l’EVI taglia, questo primo agosto 2025, il quarto di secolo, avendo preso in gestione il servizio il primo agosto del 2000.
Un lasso temporale elevato che, non ce lo nascondiamo, ha visto questa azienda ormai longeva attraversare anche periodi difficili e non privi di polemiche.
Del resto la “società per azioni” (spa) EVI nasce da un’operazione in linea con le riforme del settore idrico delineatesi già a partire dalla legge n. 36/1994, cosiddetta “Galli”, che rivoluzionava la materia in un’ottica di efficientamento e razionalizzazione delle risorse idriche, all’epoca (ed ancora oggi) quantomai necessaria dopo anni di aziende municipalizzate e gestioni in economia diffuse in tutta Italia.




Facciamo un po’ di storia.
Con legge n. 1450 del 22 luglio 1939 nasceva la prima EVI, ossia l’“Ente Autonomo per la Valorizzazione dell’Isola d’Ischia”. L’EVI godeva di personalità giuridica ed era titolare, fra l’altro, del servizio pubblico di approvvigionamento idrico e di distribuzione dell’acqua potabile. Bisogna dire, però, che il suo scopo principale era quello di promuovere la tutela dell’ambiente isolano e del turismo.
Il 6 dicembre 1974, con delibera di giunta n. 6759, la Regione Campania nominava il commissario liquidatore dell’EVI. Secondo alcuni la sua scomparsa era quanto mai inopportuna, a maggior ragione se si considera che l’isola d’Ischia era ed è un’affermata realtà turistica e che l’EVI aveva funzionato egregiamente. Secondo altri, invece, esso aveva rilevato grosse deficienze ed aveva ormai assolto alla sua funzione storica, necessitando quindi di essere sostituito da nuove entità specializzate, tra cui in primis la cosiddetta “Azienda Turismo”, demandando quindi la gestione stretta dei servizi idrici ad altre realtà gestionali.
Quindi, il 17 gennaio 1975, con decreto n. 48913 del Prefetto di Napoli, veniva costituito il CAFI, “Consorzio Acquedotto e Fognature dell’Isola d’Ischia”, che aveva il compito di gestire il servizio dell’acquedotto e delle fognature dei Comuni dell’isola d’Ischia. Il CAFI subentrava perciò all’EVI nella titolarità del servizio idrico.
Con convenzione del 6 marzo 1997 i sei sindaci dell’isola d’Ischia, componenti l’Assemblea del CAFI, ai sensi dell’art. 60 della legge 142/90 procedevano alla trasformazione del Consorzio, che diventava così l’attuale CISI, “Consorzio Intercomunale Servizi Ischia”.
L’art. 22 della legge 142/90, III comma, lettera e, prevedeva, quale forma di gestione imprenditoriale dei servizi pubblici locali, la possibilità di ricorrere alla creazione di una società di capitali. Inoltre, le leggi n. 498/92 e n. 95/95 affidavano alle società di capitali ex art. 22 legge 142/90 la possibilità di realizzare e gestire opere pubbliche ed infrastrutturali connesse ai servizi pubblici e, con normativa successiva, si ampliava il raggio d’azione e le possibilità operative delle società di servizi, in linea con le grandi trasformazioni economiche, legislative ed amministrative contemporanee.
Con delibera di assemblea n. 1 del 20 gennaio 2000, veniva costituita la società per azioni “Energia Verde ed Idrica” per la gestione di servizi pubblici e per la realizzazione di opere pubbliche ed infrastrutture relative ai servizi medesimi.
L’“Energia Verde ed Idrica” spa (da ora in avanti EVI spa) è una società costituita il 3.2.2000 dal “Consorzio Intercomunale Servizi Ischia” (da ora in avanti CISI), per l’80 %, e dal Comune di Procida per il restante 20 %. Il capitale sociale ammontava a 400mila Euro.
Nel 2008 il Comune di Procida è uscito dalla società, ed ora l’EVI è partecipata unicamente dal CISI, per il 100 % del capitale sociale. Il CISI, lo ricordiamo, è un Consorzio costituito dai sei Comuni dell’isola d’Ischia: quindi l’EVI è una società a capitale interamente pubblico.
Attualmente l’EVI spa è gestita da un consiglio di amministrazione, composto da rappresentanti designati dai Comuni isolani. Il consiglio è presieduto dal dott. Mario Basentini.
Oggi l’EVI si occupa del ciclo idrico integrato ma, in futuro, potrebbe anche occuparsi di altri servizi pubblici locali, nell’ottica della valorizzazione dell’isola d’Ischia.
IL SERVIZIO IDRICO SULL’ISOLA D’ISCHIA
Da quando esiste l’EVI, il servizio sull’isola d’Ischia ha fatto passi da gigante.
Le persone che hanno almeno cinquant’anni ricordano benissimo quando, d’estate, c’era bisogno delle navi cisterna, che ormeggiavano ad Ischia, Casamicciola e Forio, per avere almeno qualche ora al giorno di erogazione idrica.
L’isola d’Ischia non possiede fonti di acqua sorgiva in grado di fare fronte al forte
fabbisogno civile dovuto alla presenza dei residenti e, nella stagione turistica, degli
ospiti.
Per questo, l’acqua distribuita dalla rete idrica proviene dalla terraferma, ed arriva
sull’isola attraverso tre condotte sottomarine: due recapitano ad Ischia Ponte, ed una
in località Lido. Le condotte si dipartono tutte dalle località Bacoli-Monterusciello.
Le prime due linee, del diametro di 300 millimetri ed in acciaio, vennero realizzate
negli anni Cinquanta del Novecento, ad opera della mai abbastanza rimpianta Cassa per il Mezzogiorno, ed inaugurate nel 1958: fu la prima volta, storicamente, che sull’isola d’Ischia arrivò il “lusso” dell’acqua corrente. La terza, del diametro di 600 millimetri, sempre in acciaio, fu realizzata dalla Regione Campania ed inaugurata nel 1985.
Geograficamente l’acqua che utilizziamo ad Ischia proviene in parte dal centro-Italia,
zona di Cassino, e viene trasportata tramite l’Acquedotto della Campania Occidentale: un’opera ciclopica completata negli anni Ottanta del Novecento. Per il resto viene dal Serino, in Campania.
La problematica tipica della distribuzione idrica sull’isola d’Ischia si compone di due
aspetti.
Il primo riguarda la natura collinare del territorio, che comporta la necessità di
accumulare l’acqua in serbatoi di grossa capienza, dai quali viene poi rilanciata
tramite pompe elettromeccaniche e centrali di sollevamento, così da raggiungere
anche le zone più impervie.
La rete di distribuzione si compone di condotte delle più svariate misure, per una
lunghezza complessiva che supera i 450 chilometri. Da quando l’EVI è diventata operativa, sono state realizzate numerose nuove linee, andando a risolvere problematiche ataviche di molte zone dell’isola d’Ischia, che adesso vengono servite con regolarità, e proceduto alla sostituzione di vecchie condotte ormai inefficienti.
Il secondo problema è relativo all’enorme differenza di consumo tra l’inverno e la
stagione turistica. Questo comporta la diversa sollecitazione dell’impiantistica, con
conseguente aumento probabilistico di guasti e rotture.
In linea di massima l’isola d’Ischia ha bisogno, d’estate, di una quantità d’acqua che
va dai 37mila ai 43mila metri cubi al giorno. Al di sotto di questa soglia possiamo
parlare di crisi da scarsità, o di emergenza idrica che dir si voglia.
D’inverno sono sufficienti anche 26mila-30mila metri cubi al giorno.
La maggior parte dei serbatoi di accumulo presenti sul territorio ischitano appartiene alla Regione Campania. L’EVI ne possiede solamente due, anche se di grosse dimensioni e cruciali nell’ambito della gestione del servizio.
Il più recente è stato inaugurato l’8.7.2005, in località “Cava Ferrugine”, frazione di Panza, Comune di Forio: è un sistema composto da un serbatoio idrico in galleria e da relative condotte d’adduzione. L’opera è stata progettata, diretta e realizzata dalla stessa EVI spa.
Il serbatoio, totalmente interrato ed invisibile dall’esterno, è composto da due vasche in galleria sistemate tra loro quasi perpendicolarmente, costruite in cemento armato impermeabilizzato, lunghe 76 metri e 80 centimetri, e dal diametro di 8 metri e 80 centimetri.
L’altezza di esercizio è, per ciascuna galleria, di 4 metri e 95 centimetri, con altezza massima di accumulo pari a 5 metri e 40 centimetri.
La capacità complessiva di accumulo è di ben 7.000 metri cubi d’acqua.
Le due gallerie sono servite da una camera di manovra lunga 36 metri e mezzo, a sezione circolare e di diametro pari a quello delle vasche.
Sempre nel territorio del Comune di Forio sono state realizzate, a servizio dell’opera:
– una condotta di adduzione in acciaio del diametro di 400 millimetri, lunga circa 2 chilometri e mezzo, che va dalla preesistente condotta adduttrice in via Baiola fino alla centrale di rilancio in località Cuotto;
– una condotta di adduzione in acciaio del diametro di 350 millimetri, lunga 2 chilometri e 120 metri, che va dalla centrale di rilancio in località Cuotto al serbatoio in galleria;
– undici pozzetti di sezionamento delle suddette condotte, con saracinesche, scarichi e sfiati;
– due condotte di ghisa del diametro di 250 millimetri dal serbatoio in galleria alla rete di distribuzione già esistente.
Il serbatoio in galleria di “Cava Ferrugine” ha consentito una maggiore adduzione di acqua ai Comuni di Forio e Serrara Fontana, e specialmente alla frazione di Panza e zone limitrofe, migliorando enormemente la funzionalità della rete e l’approvvigionamento idrico, tradizionalmente problematico in queste zone, oltretutto ad alta vocazione turistica, specialmente nei mesi estivi.
La nuova opera ha permesso, in caso di emergenze, un’autonomia delle zone servite di quattro giorni, a fronte delle attuali due ore.
Ad Ischia, invece, vi è lo storico serbatoio del Montagnone Alto.
Esso è interamente interrato, con una capacità di ben 7.500 metri cubi d’acqua, e si divide in due compartimenti. Per rendere meglio l’idea, è come un palazzo di quattro piani di altezza, interamente riempito d’acqua e con un impatto ambientale praticamente nullo, trovandosi sottoterra.
Esso alimenta, attraverso un sistema di condotte principali realizzate nel biennio 2000-2001, quindi quando l’attuale EVI era già operativa, tutto l’asse nord-occidentale dell’isola d’Ischia, attraversando i Comuni di Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio.
L’EVI ha recentemente accettato il ruolo di “soggetto attuatore” per conto del Commissario Straordinario Sisma ed Emergenza Ischia, che si occupa di risanare i danni provocati dal sisma del 2017 e dalla frana alluvionale del 2022, procedendo anche a sistemare il territorio e le opere in chiave preventiva di altre sciagure e difensiva dell’ambiente.
L’azienda ischitana si sta occupando essenzialmente della riqualificazione, rifunzionalizzazione ed efficientamento della rete fognaria, procedendo a numerosi e complessi interventi.
LA QUALITÀ DELL’ACQUA ED IL RISPARMIO IDRICO
Sin dalla sua nascita, nel 2000, l’EVI spa ha sempre cercato di promuovere l’utilizzo dell’acqua di rubinetto e la limitazione o l’abbandono dell’acqua minerale in bottiglia. L’unico motivo accettabile, per preferire la minerale, è nella sua effervescenza o nel gusto.
Confortati dal parere di associazioni, aziende, esperti e medici nefrologi, oltre che delle autorità sanitarie, da sempre all’EVI sostengono (in diffusa compagnia) che l’acqua distribuita dai circuiti acquedottistici italiani è di ottima qualità fisica e minerale, e dal punto di vista batteriologico e chimico è monitorata e controllata con una frequenza elevatissima, specialmente rispetto alle analisi effettuate per le sorgenti di acqua minerale per imbottigliamento.
L’EVI spa effettua continuamente analisi sull’acqua distribuita (che, a sua volta, è già stata analizzata alla nascita, lungo il percorso ed al punto di partenza delle condotte sottomarine), prelevandola da vari punti del territorio servito, con particolare attenzione verso le scuole, le fontanine, l’ospedale ed i serbatoi direttamente gestiti.
I parametri analizzati, come previsto dalla normativa, sono tantissimi e tutti rispettati. I dati sono disponibili, continuamente aggiornati, sul sito Internet aziendale.
Un altro obiettivo dell’EVI è, da sempre, quello del risparmio idrico. In questo quarto di secolo non si contano le iniziative di comunicazione partite dalla sede dell’acquedotto ischitano rivolte ad incentivare un uso consapevole e parsimonioso della risorsa, spiegando anche come gli utenti possono accorgersi di avere una perdita idrica.
LA TARIFFA IDRICA
In venticinque anni le tariffe idriche applicate dall’EVI spa sono cambiate più volte, ma sempre in linea con le disposizioni normative.
Oggi la materia è disciplinata dall’ARERA, l’Authority italiana per l’acqua, il gas, l’elettricità ed i rifiuti.
L’EVI è soggetta alle minuziose prescrizioni dell’Authority per tutto quel che concerne la sua attività ed i rapporti con gli utenti.
MISSION E VALORI DELL’EVI
L’EVI fornisce i propri servizi finalizzandoli al soddisfacimento di bisogni essenziali degli utenti, nel rispetto dei principi di eguaglianza, imparzialità, continuità, partecipazione, efficienza ed efficacia.
L’EVI si impegna ad erogare il servizio in modo idoneo, perseguendo l’obiettivo del progressivo e continuo miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza, adottando le soluzioni tecnologiche, organizzative e procedurali più funzionali allo scopo.
Costituisce impegno prioritario dell’EVI garantire un servizio continuo e regolare ed evitare eventuali disservizi. Qualora questi si dovessero verificare per guasti o manutenzioni necessarie al corretto funzionamento degli impianti utilizzati, l’EVI si impegna ad adottare ogni provvedimento per contenere quanto più possibile i disagi dei cittadini.
L’erogazione dei servizi pubblici effettuata dall’EVI si basa sul principio di uguaglianza degli utenti, nel rispetto dei vigenti regolamenti di fornitura. E’ garantita la parità di trattamento, a parità di presupposti tecnici, nell’ambito di aree geografiche e di categorie o fasce degli utenti omogenee. Particolare attenzione viene prestata, sia nel rapporto diretto allo sportello che nel rapporto indiretto, alle persone diversamente abili, agli anziani ed ai cittadini appartenenti a fasce sociali deboli.
Nei comportamenti verso gli utenti vengono adottati criteri di obiettività, neutralità ed imparzialità.
È cura dell’EVI improntare i rapporti con l’utente a criteri di gentilezza e cortesia.
Viene posta particolare attenzione ai rapporti con l’utenza, favorendo la chiarezza e la comprensibilità della comunicazione.
L’operato dell’EVI è costantemente rivolto alla salvaguardia dell’ambiente, specialmente per quanto riguarda l’efficienza e la funzionalità del sistema fognario.
Tutte le tecnologie e le metodiche utilizzate sono improntate al rispetto dell’ecosistema.