Nella mattinata di giovedì 3 luglio, presso l’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, si è svolta la liberazione in mare di quattro esemplari di tartaruga marina Caretta caretta. L’evento, organizzato in collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn, ha avuto luogo a Sant’Angelo d’Ischia alla presenza del sindaco Irene Iacono, del direttore Antonio Miccio, del dottor Andrea Affuso e con il supporto della Guardia Costiera, rappresentata dal comandante Antonio Magi. Questa sera il servizio all’interno del Tg News (canale 80 e pagina Facebook).




I protagonisti: quattro storie di salvataggio
Guendalina
Ritrovata alla deriva nel golfo di Napoli, Guendalina è stata segnalata da diportisti che hanno notato il suo stato di disorientamento e l’incapacità di immergersi. Trasportata al Turtle Point di Portici, è stata curata per un blocco intestinale causato dall’ingestione di plastica. Dopo terapie di supporto, ha recuperato completamente.
Celestina (ID SZN 2518, arrivo 22/06/2025, peso 19,8 kg)
Recuperata nei pressi di Ischia, Celestina ha affrontato un complesso trasferimento su un aliscafo verso il centro di recupero. Durante la degenza ha espulso materiale plastico ingerito e ha ricevuto cure specifiche per favorire la guarigione.
Pollara (ID SZN 2010, arrivo 14/07/2020, peso iniziale 25,65 kg, attuale 35,5 kg)
Vittima di una collisione con un’imbarcazione, Pollara ha subito danni al carapace e alla colonna vertebrale, con conseguenti problemi motori. Dopo anni di riabilitazione, la sua capacità natatoria è migliorata e ha potuto finalmente tornare in mare.
Federico (ID SZN 2311, arrivo 20/05/2023, peso iniziale 8,65 kg, attuale 11,45 kg)
Recuperato a Casalvelino con una ferita profonda al carapace, probabilmente provocata da un’elica, Federico è sopravvissuto a un trauma polmonare. Anche lui ha seguito un lungo percorso riabilitativo, tra cui esercizi mirati in vasca.
Il ruolo della rete e della scienza
Fondamentale si è rivelata la sinergia tra istituzioni, volontari e strutture scientifiche, in particolare grazie alla collaborazione del laboratorio DiLab, guidato dal dott. Pasquale Santoro, che ha fornito supporto diagnostico per la cura degli esemplari.
In un periodo dell’anno in cui l’affollamento marittimo aumenta il rischio per la fauna marina in difficoltà, questa iniziativa rappresenta un messaggio forte di sensibilizzazione e tutela ambientale. La liberazione di Guendalina, Celestina, Pollara e Federico è un simbolo di speranza per il futuro del nostro mare.