giovedì, Settembre 4, 2025
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Ischia, la Madonna della Libera torna al Castello Aragonese: fede, arte e memoria si incontrano nel cuore dell’isola



Dopo un lungo e delicato intervento di restauro, l’antichissima icona della Madonna della Libera è tornata a risplendere e a percorrere le vie di Ischia Ponte, accolta da una comunità commossa e profondamente legata alla sua storia. Il ritorno, seppur temporaneo, nella sua chiesetta al Castello Aragonese ha rappresentato un momento di intensa emozione e di profonda spiritualità, un evento che ha unito istituzioni, cittadini e appassionati in un abbraccio collettivo di fede e cultura.

La tavola lignea, attribuita alla produzione del XIV secolo, è da secoli radicata nella devozione isolana. Originariamente collocata nella Chiesa della Madonna della Libera sull’isolotto aragonese, fu trasferita nella Cattedrale di Ischia dopo i bombardamenti del 1809, insieme ad altre opere ecclesiastiche. Dopo oltre duecento anni, l’opera è tornata simbolicamente nel luogo che l’aveva accolta nel Trecento, prima di essere conservata temporaneamente nella Chiesa dello Spirito Santo.

Il restauro, eseguito dalla restauratrice Annalisa Pilato, è stato preceduto da una campagna diagnostica approfondita che ha permesso di verificare lo stato di conservazione della tavola e di guidare un intervento mirato, volto a restituire all’opera la sua leggibilità originaria e a garantirne la tutela nel tempo. L’intervento ha anche contribuito a chiarire la datazione dell’icona, confermandone il valore storico e artistico.

Durante la cerimonia di presentazione, tenutasi il 2 settembre presso la Chiesa della Madonna della Libera, numerose personalità hanno voluto rendere omaggio all’opera e al lavoro svolto. Tra loro, il Commissario Giovanni Legnini, i sindaci Enzo Ferrandino, Irene Iacono e Giacomo Pascale, gli assessori presenti alla conferenza, e il sacerdote Giuseppe Nicolella. Un ringraziamento speciale è stato rivolto alla famiglia Mattera, in particolare a Giovanni Mattera, per aver accolto con entusiasmo l’idea di riportare l’opera nel suo luogo originario.

Don Pasquale Trani e i giovani della Parrocchia hanno accompagnato con devozione la Madonna della Libera nel suo percorso verso casa, mentre la storica dell’arte Serena Pilato ha contribuito con competenza e passione alla valorizzazione dell’opera. Fondamentale anche il supporto della Diocesi di Ischia e della collaboratrice Ylenia Patalano

“Un’emozione indimenticabile”, ha dichiarato Annalisa Pilato, visibilmente commossa. “Questo momento di fede, arte e comunità rimarrà per sempre nella memoria di tutti noi.”

Il ritorno della Madonna della Libera non è stato solo un evento culturale, ma un atto di memoria collettiva, un ponte tra passato e presente che ha riacceso la luce della devozione popolare e rafforzato il senso di appartenenza a una storia condivisa.

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