L’isola verde alza la voce contro il fenomeno neomelodico. In un’estate ricca di eventi culturali e musicali, le amministrazioni comunali di Ischia e Forio hanno preso una posizione netta: niente spettacoli neomelodici, niente ospitate di personaggi social controversi. Un messaggio chiaro, che punta a tutelare l’immagine del territorio e a promuovere una proposta artistica più coerente con la vocazione turistica e culturale dell’isola.
Il caso più emblematico è quello di Rita De Crescenzo, TikToker napoletana da milioni di follower, nota per i suoi video sopra le righe e il linguaggio colorito. Il Comune di Forio ha bloccato la sua ospitata prevista per il 13 agosto in una sala bingo, con il sindaco che ha dichiarato: “Non è censura, ma tutela dell’immagine del paese. No al trash, ci preoccupa la cattiva pubblicità”.
La decisione ha scatenato reazioni accese sui social, con la stessa De Crescenzo che ha attaccato pubblicamente il sindaco, accusandolo di voler “censurare” la sua arte. Ma la linea delle istituzioni è ferma: evitare spettacoli che possano generare polemiche o compromettere la reputazione dell’isola.
Anche il Comune di Ischia ha fatto sentire la sua voce. Al termine della Commissione Pubblico Spettacolo, che avrebbe dovuto autorizzare sei serate da mille spettatori nel nuovo spazio allestito nel parcheggio del Calise a piazza degli Eroi, la programmazione è stata ridotta a tre eventi principali. Una scelta precisa, che esclude i concerti neomelodici e conferma l’intenzione dell’amministrazione di proporre spettacoli di qualità, in linea con l’identità culturale dell’isola.
Le amministrazioni locali sembrano voler tracciare una linea netta tra intrattenimento e spettacolarizzazione eccessiva, puntando su eventi che valorizzino il patrimonio culturale, la musica classica, il teatro e le tradizioni locali.
In un’isola che vive di turismo e bellezza, il messaggio è chiaro: Ischia vuole essere ricordata per la sua storia, la sua arte e la sua accoglienza – non per polemiche social o spettacoli discutibili.
