La procedura di affidamento in concessione dell’Antico Mercato Ischitano si è conclusa senza alcuna aggiudicazione. A dichiararlo è la determina n. 3279 del Servizio 7 del Comune di Ischia, che ha preso atto dell’esito deserto della gara telematica ad evidenza pubblica.
L’immobile, situato in I Traversa Francesco Buonocore, è un edificio a un solo livello con cortile centrale e spazi perimetrali esterni, storicamente utilizzato come mercato comunale. Negli anni, però, la sua centralità nel tessuto commerciale cittadino si è progressivamente ridotta.
Il percorso amministrativo che ha portato al bando prende avvio dalla delibera di Giunta n. 84 del 25 luglio 2024, con cui l’amministrazione aveva deciso di affidare la struttura a un soggetto privato tramite concessione patrimoniale. L’obiettivo era avviare un progetto di rilancio culturale e commerciale dell’area, immaginando l’ex mercato come un centro dedicato alla produzione e valorizzazione di prodotti agroalimentari, attività formative, creative, espositive e iniziative culturali legate alla tradizione locale.
Il Consiglio Comunale, con delibera n. 16 del 24 luglio, aveva confermato l’indirizzo politico-amministrativo, autorizzando la procedura ad evidenza pubblica per la gestione e la manutenzione dell’immobile.
Il bando è stato formalmente indetto con la determina n. 2622 del 23 ottobre, fissando un valore annuo a base d’asta di 14.059,20 euro, esente IVA, e prevedendo l’aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La gara, interamente telematica, è stata pubblicata il 23 ottobre.
Il termine per la presentazione delle offerte era fissato alle 12:30 del 12 dicembre 2025. Tuttavia, come riportato nel verbale redatto dal Responsabile Unico del Procedimento, non è pervenuta alcuna offerta entro la scadenza. Di conseguenza, la procedura è stata dichiarata deserta.
L’esito apre ora un nuovo scenario per il futuro dell’Antico Mercato Ischitano, lasciando all’amministrazione il compito di valutare eventuali nuove strategie per la valorizzazione di uno spazio che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto tornare a essere un punto di riferimento culturale e commerciale per la comunità.










