mercoledì, Dicembre 10, 2025
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Ischia, AICOM AICAST denuncia: “Navi e aliscafi senza fasciatoi, famiglie dimenticate”



Isola d’Ischia – L’Associazione AICOM AICAST, da sempre impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini e nella promozione di servizi adeguati per residenti e turisti, solleva una questione che tocca la civiltà e il rispetto: la totale assenza di fasciatoi e servizi igienici adeguati per neonati nei bagni delle navi, degli aliscafi e delle strutture pubbliche collegate al trasporto marittimo nel Golfo di Napoli.

Una carenza che pesa sulle famiglie

La mancanza di spazi dedicati al cambio dei pannolini costringe i genitori a improvvisare soluzioni di fortuna, spesso in condizioni igieniche precarie e non sicure. Una situazione che appare inaccettabile nel 2025, soprattutto in un territorio a forte vocazione turistica come Ischia, dove l’accoglienza dovrebbe essere garantita a tutti, inclusi i più piccoli.

Norme e proposte di legge

Ad oggi non esiste una legge nazionale pienamente in vigore che imponga l’obbligo di fasciatoi nei bagni pubblici. Tuttavia, da anni è in discussione il DDL S.275, che mira a rendere obbligatoria la presenza di fasciatoi accessibili a entrambi i sessi nei locali pubblici.

Inoltre, le normative generali sui servizi igienici – DM 5 luglio 1975, DPR 503/1996 e D.lgs 81/08 – stabiliscono standard minimi di igiene, sicurezza e accessibilità. È quindi evidente che la situazione attuale non rispetta pienamente i principi di tutela e dignità delle persone.

L’appello dell’associazione

Il Direttivo AICOM AICAST chiede con forza che le compagnie di navigazione e le autorità competenti si attivino immediatamente per dotare i propri mezzi e terminal di fasciatoi e spazi adeguati per il cambio dei neonati.

“Non si tratta solo di un gesto di civiltà – sottolinea l’associazione – ma di un dovere morale e sociale verso le migliaia di famiglie che ogni anno scelgono Ischia come meta turistica, oltre che verso i nostri concittadini isolani.”

Un tema di immagine e accoglienza

La mancanza di servizi basilari per l’infanzia rischia di compromettere l’immagine turistica dell’isola e del Golfo di Napoli. In un’epoca in cui l’attenzione all’accessibilità e al benessere delle famiglie è considerata un valore aggiunto, la richiesta appare non più rinviabile.

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