Un racconto intimo e commosso, quello di Sandra Malatesta, che riporta alla luce la storia di Ida Iacono e Angelo Pesce, una coppia che ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Ischia e nella memoria di chi li ha conosciuti. Due nomi che, come scrive l’autrice, “fanno battere il cuore”, perché legati a un tempo di autenticità , di famiglia, di sogni condivisi e realizzati con sacrificio.
Ida e Angelo si incontrarono grazie ad amici comuni e fu subito amore. Lui, poliziotto dal fascino mediterraneo; lei, minuta e intensa, lavorava all’albergo Floridiana. Si unirono nel 1957, sposati da Don Ubaldo a Testaccio e civilmente dal maestro Francesco Iacono, padre del marito di Sandra. Insieme, decisero di vivere al Monte Cotto e costruire una famiglia numerosa: sette figli, oggi adulti affermati, cresciuti in un ambiente ricco di affetto e valori.

Negli anni Sessanta, con coraggio e spirito imprenditoriale, avviarono una piccola attività sulla spiaggia dei Maronti, quando ancora non esisteva nemmeno la strada. Da un semplice ristoro in legno, grazie anche al contributo del fratello Vincenzo, nacque il Ristorante Ida, diventato celebre per il coniglio all’ischitana e per una cucina mediterranea pionieristica. Gianni Mura, giornalista sportivo e frequentatore affezionato, scrisse che se Rizzoli aveva lanciato Ischia, Angelo e Ida avevano fatto conoscere i Maronti.
Sandra ricorda con emozione il primo incontro con Ida, il suo abbraccio, i consigli ricevuti nel tempo, la forza che trasmetteva anche nella vecchiaia. E racconta con tenerezza il momento in cui, leggendo l’appello a scuola, riconobbe il figlio Stefano: “Sei figlio di Ida?” chiese, commossa.
Oggi il ristorante è gestito da Giovanni, Aldo, Pina e Gabriella, con il figlio di Giovanni, Angelo, che ha raccolto il testimone. La spiaggia è ancora viva, animata da sorrisi instancabili e da quell’atmosfera familiare che Ida e Angelo hanno saputo creare e tramandare. Non solo pionieri della ristorazione, ma persone buone, generose, che hanno reso migliore un angolo di Ischia e il cuore di chi li ha conosciuti.
Un ringraziamento speciale va a Nadia Pesce, che ha collaborato alla stesura di questo prezioso ricordo.