Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha respinto il ricorso presentato da un cittadino che richiedeva l’accesso a documenti edilizi detenuti dal Comune di Forio d’Ischia. Il ricorrente aveva invocato sia l’accesso civico generalizzato, previsto dal decreto sulla trasparenza, sia quello ambientale, ai sensi della normativa sulla tutela dell’ambiente.
Motivazioni della decisione
Il TAR ha giudicato infondata l’istanza, ritenendola strumentale e motivata da finalità personali e conflittuali, non riconducibili agli obiettivi di trasparenza amministrativa propri dell’accesso civico. Secondo i giudici, la richiesta non rispettava i principi di buona fede e correttezza e si configurava piuttosto come emulativa, ovvero finalizzata non a far valere un diritto, ma a danneggiare una controparte.
Anche dal punto di vista ambientale, il Tribunale ha escluso la possibilità di accesso ai sensi della normativa specifica, non riscontrando alcun legame concreto tra la documentazione richiesta e problematiche ambientali rilevanti.
Un precedente significativo
Questa pronuncia rappresenta un precedente importante per gli enti locali e gli uffici tecnici comunali. Essa riafferma la necessità che le richieste di accesso agli atti siano motivate da interessi legittimi e da un collegamento diretto con l’interesse pubblico. Non basta infatti un generico riferimento a principi di trasparenza o tutela ambientale: serve dimostrare una relazione concreta con i fini dichiarati.
La sentenza richiama infine l’attenzione sull’uso improprio degli strumenti di accesso, che non devono diventare veicoli di conflittualità personale, ma restare strumenti di partecipazione e controllo civico. Se vuoi posso trasformare anche questa versione in un post per social o in una nota stampa più sintetica. Fammi sapere.
