mercoledì, Novembre 5, 2025
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FERNANDO SIGNORINI RACCONTA LA VITA DI DIEGO ARMANDO MARADONA



Nell’intervista esclusiva rilasciata al giornalista Gennaro Savio nei giorni in cui il Pibe de Oro avrebbe compiuto 65 anni e che uscirĂ  integralmente nei prossimi giorni, Fernando Signorini racconta i momenti salienti della vita calcistica e non di Diego Armando Maradona al cui fianco ha vissuto per ben undici anni: dal terribile infortunio subito in Spagna da Goikoetxea sino all’esclusione dal mondiale USA nel 1994, passando per la vittoria del mondiale in Messico e dei due scudetti vinti a Napoli. E non mancano gli attacchi al sistema calcio diventato ormai un grande business e ai calciatori che non si ribellano. Insomma, un lungo viaggio fatto di ricordi ed aneddoti tutti da leggere ed ascoltare. 

di Gennaro Savio

Il 30 ottobre 2025 Diego Armando Maradona avrebbe compiuto sessantacinque anni e la ricorrenza della sua nascita è stata commemorata in tutto il mondo ed in modo particolare a Napoli. Infatti sono state tante le iniziative organizzate nella cittĂ  partenopea dove Diego ha lasciato un ricordo indelebile, non solo come calciatore protagonista della vittoria di due scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana, ma anche e soprattutto come uomo e condottiero di un popolo da sempre nell’occhio del ciclone dei pregiudizi, discriminato e bullizzato ovunque da un odio razzista strisciante. Nei giorni scorsi, per onorare la memoria del piĂą grande calciatore di tutti i tempi, abbiamo intervistato una delle persone piĂą importanti e leali che Diego si sia ritrovato accanto nel corso della sua vita e delle sue imprese sportive: il suo preparatore atletico personale, il Prof. Fernando Signorini, giunto a Napoli per partecipare ad un convegno organizzato dall’Ordine Interprovinciale dei Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta presieduto dal dott. Paolo Esposito. Signorini fu contattato da Maradona all’indomani del terribile infortunio subito in Spagna da Goikoetxea. 

“Io comunque – ha affermato Signorini – devo ringraziare Goikoetxea perchĂ© senza quel fallo Diego probabilmente non avrebbe avuto bisogno del mio aiuto. Cosi quando ho conosciuto Goikoetxea – ha affermato sorridendo -, gli ho stretto la mano e gli ho detto grazie per quello che hai fatto per me.”

Uno degli aneddoti più significativi raccontati da Signorini riguarda l’accoglienza con cori e striscioni razzisti con cui il Napoli veniva accolto negli stadi del nord.

“C’è un aneddoto – ha raccontato Signorini – che ancora oggi mi fa sorridere. Una partita che il Napoli ha perso a Milano, non ricordo se contro l’Inter o il Milan. Allora i giornalisti erano in attesa e aspettavano Maradona sorridenti. Allora gli hanno chiesto cosa fosse successo, come mai avessero perso e Maradona guardandoli con un sorriso ha risposto: “Oggi abbiamo fatto felice l’Italia razzista”. E’ stato incredibile perchĂ© il giovedì successivo alla partita, in Parlamento si è discusso proprio dei cori razzisti negli stadi. Lui era capace di fare anche questo.” 

Signorini è un fiume in piena. Racconta delle intere giornate trascorse da Diego a Cuba a conversare col Comandante Fidel Castro, del tradimento subito nel mondiale americano del 1994 dove pagò lo scotto di aver sempre contrastato il potere della FIFA, ma soprattutto, di quello vinto nel 1986 in Messico dove contro l’Inghilterra segnò il goal del secolo. 

Ribelle e rivoluzionario, da sempre al fianco dei popoli oppressi, abbiamo chiesto a Signorini cosa avessero in comune Maradona e Che Guevara, di cui Diego aveva stampato un tatuaggio sul braccio. 

Credo – ha dichiarato Signorini – che avessero in comune quel desiderio di giustizia e di ribellione contro il potere che era miserabile e che praticamente non rispettava nessuno. Io non so se il Che avesse avuto la voglia di diventare Diego, ma sicuramente Diego avrebbe voluto essere Che Guevara, senz’altro.”

A riguardo dei continui infortuni muscolari di cui ovunque negli  ultimi anni vengono colpiti i calciatori, Signorini è stato durissimo contro il sistema calcio sempre piĂą business con i calciatori piegati al volere dei vertici.

“La cosa strana – ha attaccato duro Signorini – è che i calciatori hanno deciso di essere delle pecore, un gregge che il potere guida come se fosse il pastore. E li guida dove? A rischio di infortuni, Per quello prima o poi i calciatori, come ha fatto Diego nell’86, devono urlare per difendere i propri diritti. Il calcio deve essere dei calciatori e non dei dirigenti. I giocatori se si organizzano e si preparano bene non hanno bisogno dei dirigenti.” 

Infine Signorini ha omaggiato Napoli definendola una cittĂ  unica al mondo

“Forse voi che siete di Napoli – ha concluso Signorini – non riuscite a rendervi conto di cosa produce in noi che veniamo da lontano che non possiamo vivere nel modo in cui si vive a Napoli. Il caldo non soltanto del clima ma della gente e i paesaggi che sono meravigliosi. Secondo me è una cittĂ  unica al mondo. Ci tornerò fino a quando non sarĂ  l’ultima volta…”

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