Nella cornice suggestiva di Piazza Santa Restituta, sotto il cielo dell’isola, si è svolta la serata inaugurale della ventitreesima edizione dell’Ischia Global Festival. Cinema, memoria e impegno civile si sono intrecciati in un evento che ha saputo unire eleganza e riflessione.
Al centro dell’attenzione Aurelio De Laurentiis, produttore e presidente del Napoli, premiato per aver dimostrato con il quarto scudetto del club partenopeo che l’impossibile non è più un confine invalicabile. Il riconoscimento speciale conferito durante la serata non ha celebrato solo il successo sportivo, ma una visione: quella di un’Italia capace di crederci e di reinventarsi.
Sul palco, De Laurentiis ha condiviso un messaggio profondo, tracciando la linea tra chi costruisce e chi distrugge. “Ho sempre diviso il mondo in imprenditori e prenditori: i primi fanno impresa, i secondi si limitano a prendere senza lasciare nulla alle generazioni future.” Ha poi affrontato una delle ferite ancora aperte del Paese, quella della criminalità organizzata: “Questo è ancora un Paese dove mafia, camorra e’ndrangheta trovano spazio. Se solo riuscissimo a trovare un accordo, un dialogo, i ricavati di queste associazioni potrebbero essere usati per risanare la nostra bellissima Italia.”
A consegnargli il premio è stata Trudie Styler, attrice e produttrice britannica, madrina onoraria del Festival, che ha condiviso il suo punto di vista sull’imprenditoria etica e sulla necessità di un cambiamento profondo.
Il sindaco Giacomo Pascale ha dato il benvenuto agli ospiti con parole che hanno rievocato il legame tra Ischia e il cinema, da Angelo Rizzoli ai giorni nostri, sottolineando come eventi di questa portata proiettino l’isola nel panorama internazionale.
Il Festival conferma così la sua vocazione: non solo red carpet e celebrità, ma uno spazio di dialogo, confronto e denuncia. A Ischia, il cinema non è solo arte, ma anche strumento di coscienza e trasformazione.
