giovedì, Novembre 27, 2025
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ABBATTIMENTI, NONNA ERSILIA IN LACRIME: “MIO MARITO COLPITO DA INFARTO, SE VENGONO LE RUSPE MORIAMO” 



Dramma sull’isola d’Ischia per una coppia di nonnini ottantenni sposati da cinquantacinque anni e a cui si vuole abbattere la casa sanata in cui vivono da trentaquattro anni. Alla domanda di che ne sarà di loro se l’abitazione dovesse essere abbattuta, la risposta di nonna Ersilia è stata lapidaria: “Sarà che il Cimitero di Piedimonte ci aspetta. E che dobbiamo fare? Lei pensa che mio marito scappa quando vede…? Quello muore sicuramente. Gli viene un altro infarto e muore.”

di Gennaro Savio

Piange per la disperazione la signora Ersilia a cui lo Stato vuole abbattere la casa all’interno della quale vive con il marito da ben trentaquattro anni. Trova conforto nell’affetto dei figli e delle nipoti ma il dispiacere per quanto sta accadendo è troppo grande ed è tanta l’apprensione per le precarie condizioni di salute del marito ottantenne e cardiopatico, che nei giorni scorsi, alla vista dei rappresentanti dello Stato che avrebbero dovuto procedere al distacco delle utenze, acqua e luce, è stato colpito da infarto del miocardio e, prontamente soccorso dai sanitari del 118, è stato trasferito d’urgenza in ospedale, come ci racconta la signora Ersilia.

“A mio marito c’è venuto un infarto e quindi non sta proprio bene. Già era stato operato sette anni fa, sempre al cuore, e però adesso non so se ce la fa o non ce la fa”. Parole strappalacrime quelle della nonnina di Barano sposata col marito da cinquantacinque anni di cui gli ultimi trentaquattro vissuti all’interno della loro modesta abitazione. 

Siamo sull’isola d’Ischia e precisamente nel comune di Barano. Pensate che l’abitazione dei nonnini Di Iorio avrebbe ottenuto la sanatoria del condono edilizio disciplinato dalla Legge n. 724/1994, il condono del 1994, che rispetto al terzo condono del 2003 è applicabile anche nelle zone sottoposte a vincolo come l’isola d’Ischia.

“Non si può descrivere quello che stiamo vivendo – racconta la signora Ersilia – perché mio marito ha navigato per una vita intera, io sono sempre stata a casa per crescere i figli e quindi abbiamo sempre cercato di fare qualcosina per stare bene noi e fare stare bene pure i figli. Poi i figli si sono sposati, se ne sono andati, ma in questa casa ci siamo io e mio marito.” E alla domanda di che ne sarà di loro se la casa dovesse essere abbattuta, la risposta di nonna Ersilia è stata lapidaria: “Sarà che il Cimitero di Piedimonte ci aspetta. E che dobbiamo fare? Lei pensa che mio marito scappa quando vede…? Quello muore sicuramente. Gli viene un altro infarto e muore. Anche io non sto proprio bene. Soffro di pressione altissima, prendo due tre pillole al giorno e non è che sto bene. Io in questo momento non penso a niente. Penso che quando vediamo le ruspe, noi non ce la facciamo.” 

La richiesta dei figli è innanzitutto che il padre possa vivere serenamente i giorni della convalescenza post infarto e che i genitori possano continuare a trascorrere nella propria casa gli ultimi anni della loro vita.

Intanto la notizia di questo nuovo imminente abbattimento sta generando forte indignazione sull’isola d’Ischia pronta a mobilitarsi per esprimere solidarietà a questa coppia di umili ed onesti nonnini.

Anche perché la tragedia degli abbattimenti delle prime case di necessità continua a mostrare tutta la sua disumanità colpendo in genere sempre e solo umili famiglie lavoratrici e giammai la grossa speculazione edilizia affaristica con cui i pasticcieri del cemento nei decenni hanno distrutto coste e colline della nostra Regione. E la cosa incredibile è che da tempo vanno giù anche case che hanno beneficiato del condono e che quindi dovrebbero essere in perfetta regola con la Legge, proprio come l’abitazione dei Di Iorio, come dimostrato dall’avvocato Bruno Molinaro “carte alla mano”.

La cosa incresciosa è che i rappresentanti politici del nostro Paese, che in merito non sono mai andati oltre le false promesse elettorali, continuano a non avere la volontà politica di trovare una soluzione definitiva a questa autentica tragedia sociale nonostante in Campania dovranno essere abbattute centinaia di migliaia di case in un periodo storico, tra l’altro, di inenarrabili difficoltà economiche per la gente e in cui è sempre più marcata la crisi abitativa. Inoltre nel centro sud Italia, e quindi anche a Ischia, da circa quarant’anni non si realizzano più case economiche e popolari e lo Stato non ha mai garantito il diritto alla casa a nessuno, generando al tempo stesso, attraverso i rappresentanti politici a tutti i livelli istituzionali, il fenomeno dell’abusivismo a causa della mancata regolamentazione dello sviluppo urbanistico dei nostri territori.

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