L’isola di Ischia piange la scomparsa di Valerio Iacono, uomo amato e stimato da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Ci ha lasciati troppo presto, ma vive nel ricordo di chi lo ha amato profondamente.
A darne il triste annuncio:
• la moglie Alessandra
• i figli Gaia, Viola e Francesco
• il papà Franco e la mamma Anna
• la sorella Francesca e i fratelli Vito, Gino, Vittorio e Adriano
• le cognate, gli amatissimi nipoti
• e tutti coloro che si sono divertiti con lui e ne hanno condiviso momenti di gioia.
Queste le poche, struggenti righe scritte dal papà Franco: Valerio, uno stupendo dono del Signore, è spirato.
Con Anna, Carmelina e tutta la famiglia lo terremo per sempre nei nostri pensieri per la gioia che ha diffuso con la sua bontà, la sua generosità, la sua intelligenza attiva, la sua sensibilità.
Alessandra con Gaia, Viola e Francesco sono i “testimoni” del suo valore, della sua capacità di amare, del suo senso alto dell’Amicizia e noi non li lasceremo mai soli.
Figlio mio, il Signore ti accolga come hai ben meritato nella tua vita.
Franco
A loro tutti giungano le più sentite condoglianze della redazione tutta di Nuvola Tv.
I funerali si svolgeranno mercoledì 12 novembre alle ore 15:00 presso la Chiesina Regina delle Rose a Monterone.
Valerio sarà presente in chiesa dalle ore 14:00.
”…c’è ancora un brindisi da fare”, questa la frase incisa sul manifesto in ricordo di una persona amata e stimata da tutti.
In sua memoria, la famiglia chiede non fiori ma donazioni all’AIRC, a sostegno della ricerca.
Il sentito e commosso ricordo di Luciano Castaldi :
VALERIO
Hai sofferto. Hai lottato. Hai sperato. Hai dato tutto. E non hai nulla da rimproverarti.
Nulla da rimpiangere. Nulla da farti perdonare.
Hai vissuto bene.
Hai speso ottimamente i tuoi talenti e il tuo tempo breve.
Questo è quanto. Ma ancora non è abbastanza.
Sei stato, più di quanto tu stesso potessi immaginare, un esempio di candore, di bontà, di affabilità.
Sul campo, nostro playmaker e capitano, così come nella vita, amavi la pulizia dei gesti tecnici, l’applicazione, la pacatezza.
Il tuo stile era discreto, misurato, illuminato dalle tue battute sempre intelligenti, ironiche e autoironiche. Ed era bello, anche a distanza di anni, incontrarti e scambiare con te qualche battuta.
Sempre ci trasmettevi letizia, anche quando su qualche punto facevi capire di non essere d’accordo. E persino quando, ultimamente, i tuoi occhi facevano trasparire il turbamento, il tormento.
E preferivi il passo a lato se c’era chi da te pretendeva troppo, chi non riusciva a infonderti la giusta carica, a convincerti della tua bravura. O magari se capivi che oltre non ti riusciva di andare e perciò preferivi lasciare la mano se la situazione non ti garbava o rischiava di mandarti fuori giri.
I tuoi assist folgoranti per i compagni.
Il tuo “terzo tempo” alla Marzorati.
Un tiro in elevazione fatto per bene, mantenendo l’equilibrio, “spezzando il polso” con le dita verso il basso, la palla che gira all’indietro e centra il canestro… La gioia.
E ora?
Ora la partita sembra persa.
Non è giusto.
Dopo aver dato tutto.
Dopo aver versato fino all’ultima goccia di sudore.
Dopo aver fatto tutto per bene.
Mio Dio, non è giusto.
Ecco che in un un mondo dominato dalla smania di protagonismo, dalle parole urlate, dalla bramosia del possesso, hai conservato fino alla fine il tuo stile, tutto il tuo essere: un campione nel quotidiano.
Perciò, inconsolabili, i tuo figli, la tua dolcissima Alessandra, mamma Anna e papà Franco, i tuoi fratelli possono essere ben orgogliosi di ogni singolo frammento da te vissuto, di ogni tuo sorriso, di ogni tuo gesto, di ogni tua parola.
Hai sofferto. Hai lottato. Hai sperato.
E ora ci lasci attoniti, increduli, in lacrime e senza fiato, eppure convinti che tutto ha un senso. Anche se ora non lo comprendiamo.
“Ancora, lieve e senza volto,
dall’alto su di te si posa qualcosa di profondo,
il volto celato, dissolto nella notte
apre al tuo lo spazio.”
Ciao Vale’!
