La Legge di Bilancio 2026 introduce importanti novità a sostegno della genitorialità, rafforzando il diritto dei genitori alla trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a part-time e premiando le aziende che applicano questa misura senza ridurre il monte ore complessivo. Si tratta di un intervento che si inserisce nel solco delle politiche familiari promosse dal Governo Meloni, con l’obiettivo di favorire la conciliazione tra vita privata e professionale.
Priorità al part-time per i genitori: cosa cambia
Il diritto alla priorità nella trasformazione del contratto di lavoro in part-time per i genitori non è una novità: è già previsto dal comma 5 dell’articolo 8 del decreto legislativo 81/2015. Attualmente, questa disposizione tutela i lavoratori con figli conviventi fino a 13 anni o con figli portatori di handicap, senza limiti di età.
La Manovra 2026 mantiene intatta questa norma, ma la amplia in modo significativo: se il lavoratore ha almeno tre figli, la priorità nella richiesta di part-time si estende fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo. Questo rappresenta un riconoscimento concreto delle esigenze delle famiglie numerose, spesso più esposte alle difficoltà organizzative e logistiche.
Tipologie di trasformazione e rimodulazione
Il lavoratore potrà chiedere:
- La trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time, in modalità orizzontale (riduzione delle ore giornaliere) o verticale (riduzione dei giorni lavorativi settimanali).
- La rimodulazione della percentuale di lavoro in caso di contratto già part-time, purché la riduzione dell’orario sia di almeno il 40%.
Queste opzioni offrono maggiore flessibilità e permettono ai genitori di adattare il lavoro alle esigenze familiari, senza dover rinunciare completamente all’attività professionale.
Incentivi per i datori di lavoro
Una delle novità più rilevanti introdotte dalla Manovra è l’incentivo per i datori di lavoro che accolgono le richieste di trasformazione in part-time senza ridurre il monte orario complessivo aziendale. In altre parole, se l’azienda mantiene invariato il totale delle ore lavorate complessive (ad esempio assumendo nuovo personale per compensare la riduzione di orario dei genitori), potrà beneficiare di agevolazioni economiche.
Questa misura ha un duplice obiettivo:
- Favorire la flessibilità per i lavoratori con figli.
- Evitare impatti negativi sull’organizzazione aziendale e sulla produttività.
Una visione a lungo termine
L’intervento si inserisce in un pacchetto più ampio di misure per la famiglia previste dalla Legge di Bilancio 2026, che include anche sostegni economici, agevolazioni fiscali e politiche per la natalità. Il rafforzamento del diritto al part-time per i genitori rappresenta un tassello importante di una strategia che punta a rendere l’Italia un Paese più attento alle esigenze delle famiglie e più competitivo sul piano sociale.









