La violenta ondata di maltempo che ha colpito Procida nella mattinata del 23 settembre ha messo in evidenza le fragilità infrastrutturali dell’isola, provocando danni e disagi soprattutto alle attività commerciali situate lungo le strade principali. A fare il punto della situazione è stato il sindaco Dino Ambrosino, che ha rilasciato una dichiarazione lucida e preoccupata sull’accaduto.
“La valanga d’acqua di stamattina ha creato inconvenienti e danni soprattutto alle attività commerciali che si trovano sul limite della strada,” ha spiegato il primo cittadino. Le immagini delle caditoie saltate testimoniano una quantità di pioggia superiore alla capacità della condotta esistente. “I tombini alla Marina erano talmente puliti che a un certo punto non c’erano proprio, e l’acqua, come spesso accade, sbottava da sotto a sopra.”
Tra i luoghi colpiti, anche la Chiesa di Santa Maria della Pietà, dove l’acqua è penetrata dalla porta di Padre Pio, un fenomeno raro in quella zona, caratterizzata da un assetto urbano rimasto invariato da oltre quattro secoli. Fortunatamente, la caditoia sulla porta principale ha funzionato correttamente, evitando un allagamento che Ambrosino ha definito “biblico”.
Disagi si sono registrati anche al primo piano del Presidio Ospedaliero, dove infiltrazioni d’acqua hanno danneggiato il controsoffitto. Il problema non è stato causato dall’asfalto, già sistemato, ma da una presa d’aria del sistema di condizionamento che ha raccolto l’acqua piovana, convogliandola all’interno dell’impianto e provocando lo sgocciolamento che ha compromesso il carton gesso.
Il sindaco ha poi lanciato un appello al Governo, sottolineando l’urgenza di un intervento strutturale: “I fenomeni intensi ed estremi stanno diventando sempre più frequenti. Per gestire seriamente una cosa del genere, abbiamo bisogno di finanziamenti per rifare da capo la linea della fogna per tutta l’isola, almeno raddoppiandone la portata. Non possiamo pensare di affrontare valanghe d’acqua con qualche tombino e una rete realizzata cinquant’anni fa.”
Le parole di Ambrosino tracciano un quadro chiaro: la resilienza dell’isola passa attraverso investimenti mirati e una revisione profonda delle infrastrutture idrauliche, per garantire sicurezza e protezione alla comunità procidana di fronte a eventi meteorologici sempre più estremi.