Un gesto estremo, lucidamente pianificato, ha sconvolto l’isola di Ischia nel pomeriggio del 16 agosto. Antonio Luongo, 69 anni, ex operatore ecologico in pensione, ha ucciso la madre della sua ex moglie, il nuovo compagno di lei, ha ferito gravemente la donna e infine si è tolto la vita. Un’escalation di violenza che, secondo gli inquirenti, era stata preparata nei minimi dettagli.
Luongo, originario di Pomigliano d’Arco, aveva assoldato un investigatore privato – attivo a Napoli ma originario di Ischia – per seguire ogni movimento della sua ex moglie, Lyudmyla Velykgolova, 42enne ucraina. L’uomo voleva sapere dove andasse, con chi si incontrasse, a che ora uscisse. Un’ossessione che si è trasformata in un piano di morte.
Lyudmyla si trovava sull’isola per trascorrere il Ferragosto con la madre, Zinoviya Knihnitska, e il suo nuovo compagno, Nunzio Russo Spena, 49 anni, operaio napoletano. I tre alloggiavano nella casa del marito della madre, un ischitano sposato in seconde nozze. Già nella mattinata del 16 agosto, Luongo era stato notato nei pressi dell’abitazione e la donna aveva sporto denuncia ai Carabinieri, temendo un atto intimidatorio.
Ma nel tardo pomeriggio, intorno alle 18:30, Luongo è tornato. Armato di una pistola con matricola abrasa, ha atteso che i tre uscissero per una passeggiata nella zona del Cuotto, a Forio. Ha aperto il fuoco uccidendo Russo Spena e Knihnitska sul posto. Lyudmyla ha tentato di fuggire verso casa, ma è stata inseguita e colpita da sei proiettili⁽¹⁾⁽³⁾. L’uomo ha poi rivolto l’arma contro sé stesso, morendo durante il trasporto all’ospedale Capilupi.
La donna è stata trasferita in elicottero al Cardarelli di Napoli, dove è ricoverata in gravi condizioni, in prognosi riservata.
Le indagini hanno confermato che Luongo aveva noleggiato un’auto per raggiungere l’isola e che non risultano denunce pregresse per maltrattamenti o violenze.
La comunità di Ischia è sotto shock. Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha definito l’accaduto “una strage senza precedenti” e ha chiesto un rafforzamento dei controlli sul territorio, soprattutto nei periodi di maggiore afflusso turistico.
Un caso che riaccende il dibattito sulla violenza domestica e sulla pericolosità delle armi detenute illegalmente. Un piano di morte che si è consumato in una giornata di festa, lasciando dietro di sé dolore, paura e una famiglia distrutta.