Disperazione e incredulità a Lacco Ameno dove si abbatte una casa sanata su di un’isola, quale Ischia, dove si demoliscono solo le case della povera gente e giammai la grossa speculazione edilizia affaristica con cui nei decenni sono state distrutte coste e colline e dove persino lo Stato è abusivo: a Casamicciola Terme lo scempio ambientale per la costruenda Caserma della Forestale non è stato mai abbattuto e al termine del relativo processo non ci sono responsabili. A Forio, invece, lo scheletro di cemento armato che circa 25 anni fa avrebbe dovuto ospitare la Caserma dei Carabinieri, non solo non è stato mai demolito, ma sarà ristrutturato per ospitare il nuovo Municipio.


di Gennaro Savio
“Con l’abbattimento di questa abitazione – ha affermato la signora De Simone – va giù non solo la nostra unica casa, ma anche e soprattutto una vita intera di sacrifici e di lavoro da parte mia e di mio marito che abbiamo cominciato a lavorare già all’età di tredici anni.”
Sull’isola d’Ischia la tragedia degli abbattimenti delle prime case di necessità continua a produrre angoscia e disperazione inenarrabile tra la povera gente. Anche questa volta ad andare giù nel Comune di Lacco Ameno non è certamente l’immobile frutto di grossa speculazione edilizia affaristica, ma la casa di abitazione, preesistente in sito da circa trent’anni, di una famiglia di onesti lavoratori nella quale vivono sei persone, sprovviste di altro alloggio. La signora Carmen De Simone, benvoluta da tutti ed apprezzatissima e preparatissima insegnante di scuola superiore, è disperata ed incredula di fronte a questo dramma, perché, come ci spiega, la sua casa aveva ottenuto la sanatoria, quindi era stata pienamente legittimata dal Comune e dalla Soprintendenza. Ma non solo! La Prof.ssa De Simone, con amarezza, sottolinea l’ingiustizia subita da chi sull’isola d’Ischia come lei si vede abbattere la propria unica casa nonostante la presenza in famiglia anche di un ultra novantenne invalido al 100%, rispetto a chi invece in città, occupando case di altri proprietari, viene tollerato e difeso in nome del diritto sociale all’abitazione.
“Noi – denuncia la prof.ssa De Simone – ci troviamo di fronte ad un’ingiustizia sociale gravissima. Lo Stato ci ha sanato questa casa dopo che abbiamo versato migliaia di euro e oggi ci ha sgomberato e sta per demolirci la casa. Questo stesso Stato che nelle città tutela le persone che abusivamente vanno ad occupare appartamenti non di loro proprietà perché ritiene che possano esserci dei nuclei familiari fragili composti da bambini e da persone disabili. Il mio nucleo familiare è composto da cinque persone, più mio suocero novantaduenne invalido al cento per cento. E poi paradossale che, dietro richiesta nostra di sospensione della demolizione, il Giudice abbia fissato la data dell’udienza per il 25 settembre, nel mentre noi entro il 27 agosto dobbiamo avere la casa già demolita.”
La circostanza dell’ottenimento della sanatoria ci viene confermata anche dal sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale
“Questa casa è stata regolarmente sanata. È stata regolarizzata con il rilascio del titolo abilitativo in sanatoria in quanto l’immobile fu colpito dal sisma e, all’interno della Legge sul sisma, la pratica è stata esaminata e il titolo abilitativo è stato rilasciato. Ci troviamo dinanzi ad un caso, che non è l’unico, dove praticamente il proprietario subisce il danno e la beffa. Il danno di aver pagato decine di migliaia di euro di oneri tra oblazioni ed indennità paesaggistiche e la beffa di subire comunque la demolizione in quanto siamo in presenza di una sentenza penale passata in giudicato. Questo vulnus tra la giustizia amministrativa e la giustizia penale ad oggi, purtroppo, non è ancora risolto.”
La signora Carmen ci racconta il dramma della sua famiglia al momento ospitata presso la casa degli zii e con profondo rammarico ci confida che presto probabilmente saranno costretti a lasciare l’Isola.
“Oggi – ha raccontato la De Simone – ci troviamo ad affrontare una situazione difficile. Abbiamo chiesto ospitalità a degli zii che provvisoriamente e gentilmente ci hanno messo a disposizione la loro casa e probabilmente saremo costretti a lasciare Ischia perché con la crisi abitativa che c’è sulla nostra splendida Isola, è impossibile trovare un alloggio alternativo per una famiglia di cinque persone quali siamo noi.”
Infine, il sindaco di Lacco Ameno rimarca i problemi sociali che le demolizioni delle case stanno causando, mentre la grossa speculazione edilizia affaristica non viene abbattuta.
“È un’ingiustizia sociale – ha sentenziato Pascale – è una roulette russa che praticamente ha creato grossi problemi sociali perché decine di migliaia di famiglie in Campania vivono questo dramma, vivono questo disagio e paradossalmente noi assistiamo che si continua a non demolire manufatti che hanno distrutto coste e colline ma solo manufatti adibiti a prima ed unica abitazione di proprietà. Questo è assurdo e soprattutto lo è perché accade solo ed esclusivamente in Campania.”
LE DICHIARAZIONI DELL’AVVOCATO BRUNO MOLINARO, DIFENSORE DELLA SIGNORA DE SIMONE
Sulla vicenda di Lacco Ameno è intervenuto anche l’Avvocato Bruno Molinaro, difensore della famiglia della signora Carmen. “Il vero paradosso di questa vicenda – ha affermato l’Avv. Molinaro – è che, per la Pubblica Amministrazione, la casa è perfettamente in regola e da conservare.
La Soprintendenza ha, infatti, rilasciato il proprio parere favorevole, sia pure con il meccanismo del “silenzio assenso”, e il Comune ha, in seguito, definito positivamente il procedimento di condono, licenziando correttamente il titolo in sanatoria.
Tuttavia, il magistrato penale è di diverso avviso, tant’è che ha ritenuto il titolo abilitativo invalido e inefficace, affermando che il parere della Soprintendenza, nei procedimenti di condono, deve essere esplicito, non bastando un “silente contegno”.
Peccato, però, che a questa non condivisibile conclusione, basata sul fatto che il magistrato penale, in tali casi, ha il potere di sindacare la legittimità del titolo ottenuto dalla parte che ha chiesto la revoca della demolizione, si contrapponga decisamente l’opposto orientamento del Consiglio di Stato, ribadito da ultimo in una sentenza dell’aprile scorso, che riconosce la piena applicabilità del silenzio assenso (art. 17-bis legge n. 241/90) alla sanatoria paesaggistica.
La gente allora si chiede: È normale che in un paese civile possa accadere tutto ciò?
Se le leggi non sono chiare e ciascuno le interpreta a modo proprio, il cittadino, che ha confidato nelle valutazioni delle autorità preposte per risolvere il proprio problema, assolvendo ogni onere a suo carico, cos’altro deve fare?
È normale subire una demolizione di una casa legittimata dal Comune e dalla Soprintendenza dopo trent’anni dalla sua realizzazione?
Perché chi commette un omicidio d’impeto non va in galera dopo 21 anni dalla consumazione del delitto, soggetto a prescrizione, e quest’ultima per la demolizione non opera mai?
Può ritenersi proporzionata e conforme alla CEDU l’esecuzione della sanzione quando nella casa da demolire vive un ultranovantenne disabile che non si sa dove mettere?”
Sin qui le dichiarazioni dell’Avvocato Bruno Molinaro.
Cosa aggiungere. Sull’isola d’Ischia mentre ai poveri cristi si fanno pagare le pene dell’inferno e alle famiglie semplici e lavoratrici si abbattono le case, la grossa speculazione edilizia affaristica anche a Lacco Ameno continua a non andare giù. Ma non solo. A Ischia, paradosso dei paradossi, persino lo Stato è abusivo. A Casamicciola Terme, ad esempio, oltre quindici anni fa fu sequestrato il cantiere per la costruenda Caserma della Forestale per cui fu irrimediabilmente devastato parte del Bosco della Maddalena. Ebbene a distanza di anni quel abuso non è stato mai abbattuto e mai è stato ripristinato lo stato dei luoghi. Inoltre si è celebrato un processo ma per quella vergogna di Stato non ci sono responsabili. Altro esempio. A Forio oltre venticinque anni fa dei privati stavano costruendo un immobile che avrebbe dovuto ospitare la Caserma dei Carabinieri. Fu sequestrato e mai abbattuto; anzi, beffa delle beffe, mentre le case dei poveri cristi vengono demolite, in questi giorni l’amministrazione comunale del sindaco Stani Verde ha annunciato che quello scheletro di cemento sarà ristrutturato ed ospiterà il nuovo Municipio. Ma che bell’esempio che anche in questo caso dà lo Stato. Per le famiglie come quella della signora Carmen nessuna pietà, si sbattono fuori dall’abitazione e si lasciano sul lastrico della strada senza casa, mentre per questa enorme speculazione edilizia ci sarà la rinascita. Mi verrebbe da dire viva l’Italia, si, l’Italia delle disuguaglianze economiche e sociali, l’Italia dei diritti negati ai più deboli e quella dei due pesi e delle due misure…