giovedì, Luglio 3, 2025
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Ischia, il riscatto di Marco Trofa: dapprima discriminato e poi premiato con 100 su 100



È la storia di uno studente che, per anni, ha portato sulle spalle il peso del giudizio e del pregiudizio. Oggi quel ragazzo, Marco Trofa, si è diplomato con il massimo dei voti all’esame di Stato. Ma il suo percorso è stato tutto fuorché lineare.

Un tempo accusato di essere un estremista, escluso dagli organi scolastici, additato come “non degno di portare la cravatta” o da punire per via delle sue basette, Marco è stato sospeso, messo alla berlina, ridotto a un bersaglio simbolico.

Eppure quello stesso ragazzo, con le stesse idee, con lo stesso carattere, è diventato rappresentante degli studenti per tre anni consecutivi. È stato riconosciuto per la sua condotta, ha terminato il quinto anno con il massimo e oggi può dire di aver raggiunto un traguardo pieno, lucido, meritato.

La sua lettera racconta due scuole: quella che ha scelto il giudizio facile e quella che ha preferito misurarlo con il merito. Una scuola che ha tentato di schiacciarlo e una Scuola che gli ha permesso di fiorire. Non due ragazzi diversi, come scrive, ma una sola persona vista da due lenti molto diverse.

Nel suo messaggio non c’è solo un addio, ma una riflessione profonda sulla giustizia, sull’educazione, sulle persone che hanno scelto di esserci e che oggi si meritano il voto più alto: famiglia, amici, professori e un grazie commosso a Dio.

Adesso per Marco si apre un nuovo capitolo, a Milano, con la determinazione di chi ha saputo soffrire in silenzio, ma non si è mai piegato. Non ha chiesto vendetta. Ha scelto la strada più difficile: quella dell’eccellenza, della dignità, della verità.

“Nunc est bibendum”, scrive. Ora si brinda. Perché nessuno è riuscito a cambiargli l’anima.

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