C.S. Ritorna in mostra Russ Miller all’AnnoZero2.0 Underground Art Gallery di Forio di Salvatore Iacono con la partecipazione dell’artivista Mimmo Di Caterino
Dal 1 al 30 giugno 2025, AnnoZero2.0 Underground Art Gallery presenta EXORCISM 2, mostra personale dell’artista americano Russ Miller, a cura di Salvatore Iacono, con la partecipazione straordinaria dell’artivista Mimmo Di Caterino.
Russ Miller, artista visivo, regista e musicista americano, torna in Italia con la sua seconda personale: EXORCISM II, ospitata presso AnnoZero2.0 Underground Art Gallery e curata da Salvatore Iacono. La mostra rappresenta un rito visivo di purificazione, un tentativo di esorcizzare il male che lo affligge, trasformando il dolore in arte.


Nato il 13 settembre 1966 in California, Miller fu adottato tre giorni dopo la nascita da una giovane madre sedicenne, nello stesso anno in cui lo Stato legalizzò l’aborto. Cresciuto tra i set cinematografici di Los Angeles, ha intrapreso una carriera nell’industria dell’intrattenimento, vendendo la sua prima sceneggiatura alla NBC a soli 21 anni. Ha lavorato come assistente produttore, montatore e regista di video musicali, collaborando anche con con affiliati di FOX News e NBC. Nel 2012, durante la realizzazione di un progetto video, si avvicina casualmente alla pittura, utilizzando cartoni riciclati come supporto. Il successo inaspettato di queste opere lo porta, nel 2013, a esporre in una galleria d’arte locale e a intraprendere una carriera artistica professionale. Le sue opere, apprezzate da gallerie e collezionisti, fanno parte di numerose collezioni internazionali.
Attualmente residente a Rapid City, South Dakota, Miller affronta una battaglia personale contro un cancro alla gola. EXORCISM II rappresenta per il secondo anno un rito visivo di purificazione, un tentativo di esorcizzare il male che lo affligge, trasformando il dolore in arte.
EXORCISM II è il secondo capitolo di questo viaggio: un’esposizione che non si limita a esporre quadri, ma affronta il male e lo guarda negli occhi. Le opere di Miller non implorano pietà, ma danzano sul margine del dolore per strappargli verità e bellezza. Pittura come resistenza, colore come carne, segno come preghiera.